In questo pomeriggio di scarsa voglia di studio ho riletto alcune pagine di un libro che ho iniziato a leggere quest'estate; si tratta di "Aforismi per una vita saggia" di Schopenhauer.
Vi faccio partecipi di queste righe:
"...Il saggio basta a se stesso e sa riempire di pensieri il silenzio che lo circonda. Contempla con distacco il mondo e non porge l'orecchio al chiasso che si fa nel roveto delle opinioni. Non si iscrive a partiti e non raglia in coro la canzone del giorno; non si accorda ai cortei e non nuota in gruppo come i tonni; non va sbraitando nelle piazze e non viene a collutazione con chi fa il saluto con la mano chiusa o con la mano tesa. Anzi considera folli quelli che si atteggianoa miglioratori del mondo e non si accorgono di non essere neppure capaci di governare se stessi.[...]Significa soltanto che la saggezza impone una scelta e limitazione dei bisogni, senza mai sacrificare ciò che si è, a ciò che si rappresenta, ossia la propria individualità, che è il bene supremo, alla moda e alla commedia del mondo"
Ma noi riusciamo veramente ad essere ciò che siamo veramente? Oppure giorno per giorno mettiamo delle maschere per vivere meglio, o sopravvivere nelle nostre giornate? Siamo capaci di stare ancora da soli? Perché a volte la solitudine la viviamo come una condanna? Perché pur di essere in un gruppo siamo disposti ad omologarci alla massa?....sono domande che mi vengono mentre dal di fuori osservo il mondo che mi circonda...di ragazzi che non stanno stare da soli...ragazzi che riempiono il silenzio di rumore...di materialità...
domenica 14 ottobre 2007
La saggezza
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Prima di tutto grazie per contribuire alla crescita di questo blog. Bell'articolo.
RispondiEliminaPersonalmente credo che pochissime persone (me compreso) non riescano ad essere ciò vorrebbero. Questo perchè viviamo in una società, e affinchè una società sopravviva, devono essere imposti dei limiti per ogni suo componente. C'è chi ne risente di più chi di meno.
C'è chi nonostante tutto riesce ad non considerarsi parte della società, lasciando così le regole auto-imposte. Riuscendo almeno in parte ad estraniarsi. Anche se penso che non sia possibile estraniarsi totalmente. È comunque rimasta questa possibilità...ma che non tutti vogliono seguire.
La paura della solitudine invece non riesco a spiegarmela. Anche volendo, stare da soli essendo 6 miliardi di persone al mondo...è difficile. Il difficile penso sia l'esatto contrario. Riuscire a rimanere soli, senza che nessuno venga a romperti le palle (scusate il francesismo) :)
Se invece con solitudine intendevi non avere un proprio partner, quello penso dipenda dalla cultura del luogo in cui viviamo, nel quale se tutti ti dicono che si fa così...allora lo devi fare. Se poi si aggiunge anche il fatto che l'essere umano è anche spinto da passioni congenite...ecco spiegato il tutto.
la solitudine era intesa per il primo significato che le hai dato...per stare solo, basta dire a chi ti circonda di non rompere...non è così difficile...io lo faccio...come sicuramente già hai notato..:PPPP
RispondiEliminaNalablu tu hai scritto : "Ma noi riusciamo veramente ad essere ciò che siamo veramente? Oppure giorno per giorno mettiamo delle maschere per vivere meglio, o sopravvivere nelle nostre giornate?"
RispondiEliminaSe uno ti chiede come stai oggi, dici sempre la verita? O allora come me rispondi " bene, grazie" perche insomma.....non ti va di spiegare.....anche se magari non va tutto bene.....Allora possiamo dire di mettere la maschera? Io penso di avere sempre la maschera, perche e piu semplice...