Citazioni

"Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinchè tu possa dirlo." - Voltaire

"[...] Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi! [...]" - Martin Luther King

"Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici" - Martin Luther King

"Non vorrei mai far parte di un club che accetti tra i suoi membri uno come me" - Groucho Marx.

"Mai attribuire alla malizia ciò che si spiega adeguatamente con l'incompetenza" - Napoleone.

"Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare" - A.C.Doyle, "Il mastino dei Maskerville"

"Qualunque cosa deve essere resa la più semplice possibile, ma non di più" - Albert Einstein

"È proprio vero alcuni uccelli non sono fatti per stare in gabbia, sono nati liberi e quando volano liberi ti si riempie il cuore di gioia." - Le ali della libertà

sabato 22 dicembre 2007

Post natalizio

Eccomi qua a scrivere l'ultimo post dell'anno.
Un anno assolutamente meraviglioso, sicuramente il più intenso dei miei 22.
Iniziato già coi migliori auspici, è migliorato di mese in mese. Ho imparato parecchie cose in quest'anno su come si vive al mondo. Ho conosciuto amore, gioia e dolore (ma sono contento anche di quest'ultimo), ho conosciuto persone, ho viaggiato, mi sono laureato.......ho vissuto!

Provo a fare una lista, ma sicuramente dimenticherò qualcosa: notte di capodanno, prime nottate a scrivere con Haibane, Marina di Pisa, ippodromo, la notte prima delle vacanze di Pasqua, pasquetta (la prima metà della giornata)," Teoria dei campi" agli ottavi, lavori di tesi, concerto dell'orchestra di Piazza Vittorio e dopoconcerto, preparazione del viaggio di Ginevra, viaggio al CERN, il rientro da Ginevra il giorno del mio compleanno (o meglio, il giorno dopo), Festa della sardegna, ultimi esami, concerti di Allevi e Fresu, vacanze sarde commentate giorno per giorno (con anche un commento special), ferragosto, concerto di Davide Van De Sfroos (anche se non mi è piaciuto), ultimo esame, notte bianca a Roma, apertura del presente blog, serata prima della esame di tirocinio, esame di tirocinio, laurea davanti ai miei genitori felici e ad amici, riposo, ripresi i contatti con Zia, Festival della creatività (Firenze), i giovedì sera, Matrimonio di mio zio, concerti, serata a giocare a Trivial Pursuit con il prof, serate intere chiuso in laboratorio, pattinaggio sul ghiaccio, auguri per le feste ad Haibane con la consegna dei regali presi ben un anno e mezzo prima, natale con parenti...
In questa lista ovviamente non sono inserite le varie e infinite chiacchierate con gli amici di non chiara collocazione temporale, e sono state omesse alcune giornate "brutte" (comunque trascurabili rispetto al resto...)

Questo blog l'ho aperto per tenere traccia di anni come questo, e rileggendoli infatti si trovano i momenti essenziali (a parte uno che destino a voluto che non fosse mai postato, ma che comunque non dimenticherò facilmente). A volte ho scritto cose strettamente personali...altre volte solo ciò che mi ha colpito, insieme ad altre persone che hanno voluto collaborare. Grazie a voi.

Ora....come finire. Un "auguri per le feste" non mi piace proprio, non fa per me.


Era una notte di Natale buia e tempestosa. A un tratto echeggiò uno sparo!...

domenica 16 dicembre 2007

La messa a punti...

FABRIANO - La messa? Un gioco a punti, più partecipi alla funzione, più vinci. Parola di vescovo. L'iniziativa infatti, è della diocesi di Fabriano-Matelica, ed è rivolta ai chierichetti della parrocchia del San Giuseppe Lavoratore. E' stato proprio il vescovo Giancarlo Vecerrica, a presentare il concorso ai fedeli e ai giovanissimi chierichetti della zona, durante una recente visita. In palio, una gita a Mirabilandia, il parco dei divertimenti di Ravenna. Valore commerciale del premio, circa 100 euro. Il concorso, partito in questi giorni, si concluderà a maggio.

Conquistare la vetta però è impresa ardua, in quanto i punti, stabiliti dal regolamento, cambiano a secondo del tipo di funzione officiata dalla parrocchia. Qualche esempio? La partecipazione alla messa feriale vale un punto; due per quella domenicale; tre per le festività legate alla Madonna; cinque per il Natale; sei per la veglia pasquale; matrimoni e funerali valgono tre punti; le messe del sabato tre punti. Ogni messa in cui è presente il vescovo vale doppio.

Solo i primi due classificati, otterranno l'ingresso gratuito a Mirabilandia. Quelli che invece, si piazzeranno dal terzo al decimo posto, riceveranno un sconto di 50 euro. Dall'undicesimo in poi, solo un buono di 10 euro.

Se il gioco a premi avrà successo, dal prossimo anno, l'iniziativa verrà estesa a tutte le parrocchie della diocesi (o almeno là dove c'è bisogno di reclutare giovani per le funzioni). L'inventore del concorso a punti, è il vice parroco don Umberto Rotili (vice-direttore della pastorale giovanile di Fabriano).

L'obiettivo, dicono, è di avvicinare i ragazzi da 6 a 12 anni alla funzione religiosa. "Prima dell'inizio del concorso, i giovani servitori della messa in parrocchia erano sempre di meno - spiega don Umberto - a volte è capitato che non ce ne fosse neanche uno. Da qui l'idea di inventarsi una sorta di competizione che, attraverso il gioco con finalità educative, potrebbe aiutare i giovani ad avvicinarsi concretamente al cristianesimo. Per adesso, gli iscritti sono quindici, ma ci auguriamo che qualcun altro aderisca. L'iscrizione è gratuita, e chi aderisce a concorso iniziato, lo farà con il punteggio più basso in classifica. Credo sia necessario attirare i giovani in chiesa, magari all'inizio con qualche escamotage, certi però che alla fine la parola di Dio farà sentire i suoi benefici influssi".

Ma don Umberto, è pronto anche a far rispettare rigidamente le regole del gioco. "Se mi accorgo che qualcuno parla durante la messa, disturba gli altri chierichetti e non fa bene il proprio servizio, gli sottraggo uno o due punti a seconda della "infrazione". Questo perché credo che anche a questa età i ragazzi vadano responsabilizzati". Il Natale è vicino, e sono tanti i chierichetti che vogliono partecipare alla funzione. Vale cinque punti.
[fonte Repubblica.it]

Tabella Riassuntiva

sabato 15 dicembre 2007

Barça, via la croce in nome dell'Islam

MADRID Per farsi accettare in Arabia Saudita e in altri paesi islamici, come l'Algeria, maglie, bandiere e gagliardetti della squadra di calcio di Ronaldiñho sono state ritoccate per non «urtare la sensibilità religiosa» dei non pochi tifosi mediorientali. La croce di Sant Jordi, il San Giorgio catalano, protettore degli innamorati, risulta insopportabilmente odiosa agli occhi musulmani, che la ricordano sul petto dei cavalieri crociati dell’inizio del secondo millennio.
[fonte Corriere.it]

ROMA - La maglia dell'Inter finisce sotto accusa. Non la tradizionale casacca a strisce nere e blu, ma quella bianca con la croce rossa sul davanti, adottata in occasione del centenario della società. E che si ispira il simbolo della città di Milano. A sentirsi offeso da quello che definisce "un attentato all'Islam" è un avvocato turco, Barsia Kaska, che ha chiesto alla Uefa di multare la società di Moratti che ha indossato la maglia biancorossa in occasione della partita di Champions contro il Fenerbahce a San Siro lo scorso 27 novembre. "Ricorda il simbolo dei Templari" tuona Kaska.
[fonte Repubblica.it]



Ma stiamo parlando seriamente o stiamo scherzando?
Ma non si staranno rendendo un pò troppo ridicoli gli Islamici con queste cause "senza de capu ne coa"?
Per una cosa poi di circa 1000 anni fa...non possono dire seriamente!

La cosa che più mi ha lasciato perplesso è che alla UEFA li hanno anche ascoltati invece di fargli la pernacchia che si meritavano. Ora stanno decidendo se togliere o no i punti all'Inter. Ma dove andremo a finire?

Sono grave?

Leggendo i post dell'Amica Nalablu mi è venuto in mente una domanda:
solo lei è così legata ai propri genitori, o sono invece io la bestia fredda che ha ben pochi "rapporti" con i genitori?

Per esempio non conosco nessun altro che chiama i genitori per nome (anzi con il diminutivo del nome) invece che per "babbo" (o padre) e "mamma" (o madre) se non per frasi in terza persona.
A memoria non mi ricordo di avergli mai chiesto di raccontarmi qualcosa o semplicemente avergli chiesto come stavano.
Per carità...voglio bene ad entrambi, sono grato a loro per i gli immensi sacrifici che hanno fatto per me e per quello che mi hanno insegnato, però non ho lo stesso "stimolo" come ho per gli Amici (la A maiuscola non è casuale).
Anzi penso che se per caso glielo chiedessi, loro farebbero prima una faccia a punto interrogativo prima di rispondere.

Caso grave: non so minimamente dove e come si siano conosciuti e in che anno si siano sposati; non glielo ho mai chiesto, mentre lo so bene di altre persone.

Sono grave?


P.S. A Pozzomaggiore nevica. Speriamo che regga fin al mio arrivo...

Un premio a chi riconosce la mia casa...(l'immagine si può ingrandire)

Perchè c'è un altro modo?

Prima di fare un post serio...voglio proporvi questo semplice test che ho trovato su una rivista. È FACILE!

"Il treno A viaggia a 240 Km/h verso il treno B, che a sua volta viaggia verso A a 150Km/h. Una mosca percorre la distanza tra i due treni a 300Km/h partendo da A e torna indietro non appena raggiunge il treno B, salvo subito invertire nuovamente la marcia e tornare indietro: continua così finché non viene spiaccicata tra i due treni che si scontrano giusto un’ora dopo la partenza della mosca.
Quale distanza ha percorso la mosca?”
La soluzione verrà svelata fra qualche giorno come commento a questo post.
Auguri!

martedì 4 dicembre 2007

Il gatto di Schroedinger

L'esperimento ipotizzato da Schroedinger è un'estremizzazione di ciò che dovrebbe avvenire in natura.
Avvertenza: nessun animale è stato ucciso o ferito nel seguente esempio.

Si rinchiuda un gatto in una scatola d’acciaio insieme con la seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d’essere afferrata direttamente dal gatto): in un contenitore si trova una minuscola quantità di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegra, ma con la stessa probabilità che non si disintegri; se dovesse succedere ciò si azionerebbe un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si è disintegrato. La prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato.

In meccanica quantistica si direbbe che il gatto vivo e il gatto morto non sono stati puri, ma miscelati con uguale peso.
In spiccioli: se non si apre il contenitore in cui alloggiano il gatto ed il marchingegno letale, non si potrà sapere che destino abbia avuto il gatto: di conseguenza, il gatto può - al contempo - esser considerato sia vivo che morto.

Questo esempio apre lo spazio a possibili filosofie. Ma è proprio possibile che che il gatto sia al contempo vivo e morto se nessuno lo osserva? Ma la realtà fisica non dovrebbe essere indipendente dal fatto che qualcuno la osservi?

Se un albero cade in mezzo al bosco, ma nessuno lo vede cadere, di che colore sarà l'albero?

Per rispondere a quest'ultima domanda aggiungo anche sondaggio a destra del presente blog, vicino alla scelta del cioccolato e degli animali...

La post comunque è solo una scusa per poter mettere una foto di un gatto nel mio blog. Eheh :)

domenica 25 novembre 2007

Charles Baudelaire, un bellissimo ricordo

La settimana scorsa ho ritrovato grazie a internet un'amica persa di vista da quasi vent'anni...
Ci siamo parlate per telefono ma lei sta in Francia e io in Inghilterra, pero che bella la tecnologia, che bello internet!
Eravamo insieme al liceo, e per tre anni siamo state sempre insieme, non solo noi due, veramente eravamo un gruppo di cinque ragazze, (tre sagittarie, una leone e una ariete mi ricordo, tutte e cinque segni di fuoco secondo l'astrologia!!), appena avevamo un ora libera, per pranzo, o durante il giorno, andavamo al bar dove si chiacherava in terrazza, o dentro al buio d'inverno....E poi con Catherine, l'amica che ho ritrovato adesso, ci scambiavamo libri, Philippe Sollers, Pearl Buck, Jean Anouilh, e si studiava Baudelaire...
Baudelaire mi e piaciuto subito, lo leggevo spesso, (e ad alta voce!), avevo letto tante volte "Il tradimento di San Pietro" che lo sapevo a memoria, e lo spleen di Parigi e stato vicino al mio letto per tanti anni! Infatti, aver ripreso contatto con Catherine mi porta tanta nostalgia di questo periodo, e voglia di rileggere Baudelaire. Che peccato, il libro ce l'ho in Francia! Pero mi ha salvato Internet.....
Ecco uno dei miei pezzi preferiti, tratto da "Lo Spleen di Parigi":
XLIII • IL TIRATORE GALANTE

Mentre la carrozza attraversava il bosco, egli la fece fermare nei pressi di un tiro a segno, dicendo che gli sarebbe piaciuto sparare qualche colpo per ammazzare il Tempo.
Ammazzare quel mostro non è forse l'occupazione più ordinaria e più legittima di ognuno?
Offrì galantemente la mano alla sua cara, deliziosa ed esecrabile donna, a quella misteriosa donna alla quale deve tanti piaceri, tanti dolori e forse anche gran parte del suo genio.
Parecchi proiettili colpirono lontano dal bersaglio prescelto; uno di essi andò a conficcarsi addirittura nella tettoia; e dato che l'affascinante creatura se la rideva pazzamente prendendo in giro l'imperizia del suo sposo, questo si girò bruscamente verso di lei e le disse:
«Guarda quella bambola, laggiù a destra, col naso in aria e la faccia così arrogante. Ebbene, Angelo mio, faccio come se quella fossi tu!». Chiuse gli occhi e premette il grilletto. La bambola fu decapitata di netto.
Allora, inchinandosi verso la sua cara, la sua deliziosa, la sua esecrabile moglie, la sua inevitabile e inesorabile Musa, e baciandole rispettosamente la mano, soggiunse: «Ah, angelo mio, come ti ringrazio della mia bravura!».

giovedì 22 novembre 2007

Sì al topless in piscina

"Le donne svedesi lottano per fare il bagno nelle piscine pubbliche a seno nudo. Per rivendicare questo, che loro definiscono un diritto, hanno fatto causa alle piscine coperte che glielo impediscono e si sono presentate in topless in diverse strutture del paese."

Prendo spunto da quest'articolo di giornale per parlare di divieti insensati.
Premetto che non parlo di questo argomento solo perché sono un maschio e voglio che le donne vadano in giro a petto nudo per mia gioia... ( :P ) ma perché vedo il divieto in questione come un'altra stupida diversità tra i due sessi. Anche noi uomini abbiamo i capezzoli, ma non mi sembra che nessuno ci obblighi a portare un due pezzi per regolamento.

Tutta questa bigotteria mi da la nausea. Non è possibile il negare ad una persona di essere al naturale. Per quale motivo deve essere vietata una cosa del genere? Per paura di uomini pervertiti?

Dato che il pubblico del presente blog per ora è strettamente femminile mi immagino siate concordi e solidali con le femministe svedesi....o no?


Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.

martedì 20 novembre 2007

Vi racconto una barzelletta...

I Savoia chiedono 260 milioni di euro allo Stato italiano come risarcimento per i danni morali subìti in 54 anni di esilio: 170 milioni li vuole Vittorio Emanuele; 90 suo figlio Emanuele Filiberto. Ma non è tutto: oltre agli interessi sulle somme richieste, i Savoia vogliono anche la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana.

Ahahahah

Adesso facciamogli una pernacchia tutti assieme...

mercoledì 14 novembre 2007

Earthrise & Earthset


Video

Il video è stata ripreso da una telecamera HDTV posta a bordo della sonda Kaguya lanciata lo scorso settembre dalla Japan Aerospace eXploration Agency.

La telecamera HDTV è stata sviluppata dalla televisione di stato giapponese, ed ha prodotto la prima sequenza di immagini HDTV della Terra da una distanza di circa 110.000 Km. Prima d'ora, le uniche immagini televisive del nostro pianeta arrivavano dallo Shuttle o dalla Stazione Spaziale Internazionale, da una distanza comunque inferiore ai 650Km.

Fa paura quanto sia cresciuta la tecnologia in poco più di un secolo!!

L' indifferenza

Questo e un articolo tratto da Pianeta Verde:

Cane morto in nome dell’arte

Un cane legato a una parete e lasciato morire di stenti. Anche questa è arte? Secondo Guillelmo Vargas, meglio conosciuto come Habacuc, sì. L’artista per rappresentare l’indifferenza umana non ha usato pennelli e tela. Ma ha raccolto un cucciolo randagio da quartiere povero di Managua, in Costa Rica, lo ha collocato in una sala bianca, incatenato a debita distanza dai “cibi artistici” : croccantini disposti in modo tale da formare una scritta: “Eres lo que lees”. (Siete ciò che leggete).
Per fare in modo che non si creino più opere di questo genere un gruppo di intellettuali dei paesi coinvolti nella vicenda ha lanciato una raccolta di firme sul sito petitiononline.com per impedire la partecipazione di Habacuc Vargas all’edizione 2008 della Binennale Centroamericana. Un piccolo gesto fatto nella speranza che in futuro nessun altro essere vivente debba essere sacrificato in nome di una “buona causa” ( tratto da Tiscali animali)
… se esistono limiti alla stupidità umana fatemelo sapere. E non parlo dell’artista , lui merita un capitolo a parte , ma di chi gli ha concesso di compiere una simile atrocità.


Ho trovato questo articolo mentre stavo cercando informazioni su un altro argomento. Da quando ho letto questo articolo non riesco a pensare ad altro....Ma com'e possibile che nessuno abbia avuto nessuna reazione ? Io provo solo disgusto e rabbia contro quest'uomo, e gli auguro di tutto cuore una morte lenta e dolorosa.

martedì 13 novembre 2007

Think

"Se pensi ad una cosa alle tre del mattino e poi ci ripensi l'indomani a mezzogiorno, arrivi a conclusioni diverse." Peanuts

Questa frase è perfetta per adesso.
Sono giorni che penso e ripenso ad una cosa...ma ogni volta che ci ripenso arrivo a risultati diversi...

venerdì 9 novembre 2007

Il colmo

Oggi ho fatto ripetizioni di matematica ad un ragazzo per 2 ore.
Il ragazzo si è anche meravigliato di esserci stato 2 ore...

Paga le 2 ore e se ne va.
Io passo nell'altra stanza e guardo l'altro orologio.....sono passate 3 ore e non 2!!
Ho contato male (l'orologio in cucina segna ancora l'ora solare).

Ma tornerà....

Quale senso potrà mai avere?

Questa è la foto di una piscina. E' lunga un chilometro e per riempirla è stato costruito un dispositivo che utilizza l'acqua oceanica.
PERCHÈ farla, se l'oceano è a 4 metri di distanza?

Se qualcuno mi sa dare una risposta...

martedì 6 novembre 2007

Il cronista

Come sono tornato a casa da una giornata in facoltà, senza avere notizie dall'esterno in tutto il tempo, mi ha colpito come un macigno la notizia della scomparsa di Enzo Biagi.
Dato che non sono la persona adatta a parlarne prendo in prestito un articolo di Michele Serra.

Enzo Biagi era un cronista. Lo ripeteva sempre e pareva il vezzo di un giornalista famoso, popolarissimo, pluridirettore, che si rifugiava dietro un abito professionale ordinario. Ma non era un vezzo, era la sostanza viva del suo mestiere. Testimoniata da uno stile tutt'altro che letterario, scarno, efficace, che gli impedì (per sua fortuna) di diventare mai un opinionista o un elzevirista come ce ne sono tanti.
Anche i suoi commenti e le sue rubriche erano fatti di spunti di cronaca, di memorie personali, un montaggio "dal vivo" che raramente assumeva la forma tradizionale dell'editoriale in punta di penna. Era capace di lavorare solo sui materiali empirici, toccati con mano. La sua esperienza, i suoi incontri, i suoi appunti. Un giornalismo "di strada", anti-intellettuale, direttamente indirizzato alla sostanza delle vicende umane, al senso comune, a una "normalità" così rara nel mondo barocco dei media, che riusciva a toccare le corde del pubblico popolare e che gli aprì le porte di un clamoroso successo televisivo.
Il titolo del suo programma di maggiore impatto e di maggiore ascolto non per caso fu "Il fatto", una sorta di rivendicazione asciutta della materia prima del giornalismo. Usava la televisione come un foglio di carta, ovviamente conoscendone la potenza centuplicata, ma ignorandone ostentatamente tutto l'armamentario di effetti, il linguaggio pletorico e/o aggressivo, la rumorosità e la lucentezza eccessiva. In video era quasi monastico, una scrivania e poche parole, e quella mezza figura inquadrata - il famoso "mezzobusto" di Saviane - trovò attraverso l'understatement di Biagi una sorta di fantastico riscatto. Come se il tono basso, l'abito grigio, l'espressione pacata, servissero soprattutto a scardinare la presunzione televisiva e ridare centralità assoluta alla parola, alle facce e alle persone.

Nei primi anni Novanta, quando lui era uno dei primi tre giornalisti italiani (gli altri erano Bocca e Montanelli) e io poco più che un pivello, mi chiese se poteva venire nella redazione di "Cuore" per intervistarmi a proposito della satira. Si presentò con un impermeabile chiaro e una borsa di cuoio, tirò fuori penna e taccuino e cominciò a farmi domande. Poca conversazione informale, pochi convenevoli, quella era un'intervista e dunque una situazione professionale. Quello era mestiere. Rimasi sbalordito dallo spettacolo del vecchio gigante che appuntava diligentemente sul taccuino le parole di un ragazzo. Capii che Enzo Biagi era davvero un cronista, che quello voleva essere ed era sempre stato.

L'ostracismo da lui patito negli ultimi anni non è stato dunque rivolto contro una posizione culturale o politica. E' stato rivolto contro il giornalismo, che lui personificava come pochi altri.

Michele Serra

lunedì 29 ottobre 2007

Educazione dei figli: prima parte

PARIGI - Guai a sculacciare i bambini, guai a chi pensa che una piccola violenza possa avere effetti positivi: tra poco questa pratica vecchia come il mondo potrebbe essere vietata in tutti i paesi europei.

Perlomeno se i governi finiranno per accettare la proposta formulata dal Consiglio d'Europa, organizzazione più larga dell'Unione europea, che propone ai suoi 47 membri di imitare l'esempio dato quasi trent'anni fa dalla Svezia, primo paese a bandire le punizioni corporali, di qualsiasi tipo, a casa come a scuola. Misura destinata a sconcertare gran parte dei genitori, abituati a considerare uno scapaccione un "sano" ausilio educativo. In autunno, il Consiglio d'Europa lancerà una campagna per "cambiare le mentalità" nella speranza di arrivare a un'abolizione completa di tutte le punizioni corporali, compresa la sculacciata. fonte "La Repubblica"


LONDRA - Il governo britannico ha deciso di non intervenire sulla legge vigente che regola «le sculacciate». Il divieto assoluto di sculacciare i figli non funzionerebbe secondo il ministro Kevin Brennan, che ha accolto la posizione dei genitori, i quali, pare, vogliono continuare ad avere la possibilità di «suonarle», almeno entro certi limiti, ai proprio pargoli. In Inghilterra e Galles le leggi che regolano la materia sono diventate più rigide con il Children's Act del 2004, per fermare la mano a genitori che si erano resi responsabili di punizioni esagerate nei confronti dei loro figli, pure avendoli definiti provvedimenti educativi «ragionevoli». fonte "Corriere della sera"


Chi ha ragione? Parigi o Londra?
Un figlio non si deve toccare perchè uno schiaffo non è educativo, oppure, una "sussa" (come si dice dalle mie parti) serve per impedire che il figliol prodigo diventi strafottente?

Personalmente sono dalla parte di Londra. Secondo me anche le sculacciate possono essere educative.
Un figlio che non riceve rimbrotti dai genitori, anche a mezzo di ceffoni e sculacciate su misura, ma solo accondiscendenza per ogni desiderio, si sente trascurato, abbandonato a se stesso con un obbligo al fai da te - non si sente né protetto né amato.
Ovviamente, come ogni altra cosa, anche gli schiaffi devono essere dati con una giusta dose e equilibrati alla "marachella". Sono inoltre da considerarsi solo alcuni casi, come per esempio nel caso che il figlio ripeta nuovamente un'azione sbagliata dopo che gli era stato spiegato. Vedrete che ora capiranno....

martedì 23 ottobre 2007

La fontana in rosso

Tutti sapete che qualche giorno fa, qualcuno ha fatto diventare rossa l'acqua della fontana di Trevi, quindi non sto qui a raccontare da il fatto.
Voglio invece concentrarmi sulle reazioni. Due sono le principali reazioni: c'è chi condanna il fatto per deturpamento di un bene culturale, scandalizzati; altri invece dicono: «Fontana di Trevi Rossa. Finalmente! Evviva!». Parecchi sono stati i favori, definendo il fatto come "un'opera d'arte".
Oliviero Toscani (fotografo)
«Ma sì, naturalmente i bigotti si sono spaventati, perché la creatività spaventa».
Sgarbi (mi serve citarlo purtroppo...) ha detto: «Le cose permesse sono belle cose, invece le cose non permesse sono sempre considerate brutte».

Ora provo invece ad esprimere la mia idea sull'evento.
Anche io ho pensato, per prima cosa, che fosse una trovata per il festival del Cinema che era appena iniziata a Roma. Comunque ho pensato anche io..."guarda che figo. Una cosa affascinante, no?". Però ovviamente riflettendoci un attimo, sto dalla parte di chi ha recriminato il fatto. Infatti non può essere esaltato, e non ci si può congratulare con lui, nonostante abbia fatto una "bella opera d'arte", cose che da Andy Warhol non si vedevano più, perchè l'emulazione è sempre dietro l'angolo. Se fosse permessa una cosa simile, pensate a quanti esaltati colorerebbero varie fontane con i colori della propria squadra? E se lo facessero con tinte che non vanno più via e rovinassero le fontane? Questa è stata una bravata indolore...però

Di solito io non sono a reprimere la creatività per il fatto che ci siano degli emulatori sconsiderati...però nel caso in questione la situazione potrebbe degenerare velocemente.

lunedì 22 ottobre 2007

Ragazzi, ma perché bevete cosi tanto?

In Italia si sta pensando di alzare a 18 anni l’età per poter comprare / consumare alcol.
In Gran Bretagna bisogna avere 18 anni per poter bere o comprare alcol, ma qualche anno fa si parlava di alzare l’età a 21 anni.
Insomma, con una legge proibizionista si spera di poter lottare contro l'alcolismo tra i giovani.

In Italia o in Francia, e cosa banale che la famiglia esca la sera con i figli anche piccoli, si va al ristorante, si va a prendere il gelato al bar, le nozioni di mangiare bene e bere vino vengono associate dalla piccola infanzia. In Francia o in Italia, si trova spesso una bottiglia di vino sul tavolo per pranzo o cena....
Gli adolescenti francesi o italiani sono abituati a ritrovarsi al bar, durante il giorno, dopo scuola o la sera, chi beve succo di frutta, chi beve te o caffè, e certo chi prende una birra ….
Non voglio negare assolutamente che in Francia o in Italia il consumo di alcol tra i giovani non sia un problema!
Ma il problema mi sembra meno diffuso....

In Gran-Bretagna, ci troviamo davanti al problema dell’interdizione per i giovani di entrare in un pub prima dei 16 anni, e di comprare e consumare alcol prima dei 18 anni.
Ma non lo sappiamo tutti che veniamo attratti proprio dalle cose che ci sono proibite?

Il fatto di non poter andare al pub o acquistare alcool non e mai stato un problema per un minorenne britannico, basta mandare l’amico più grande, o il fratello dal "off license" della zona ....(che sarebbe il negozio che vende solo alcolici)
Qui non e raro vedere un gruppetto di giovani ubriacarsi la sera nei parchi o giardini pubblici, sopratutto nelle zone dette "deprived areas", cioè le zone più povere economicamente.

Pero io mi faccio una domanda: I giovani che provengono da ambienti sociali economicamente meno abbienti , bevono proprio di più?
O e solo che si notano di più perché loro vanno a bere all'aria aperta sotto gli occhi di tutti, mentre magari i giovani provenienti da ambienti più agevolati economicamente hanno la possibilità di uscire più spesso in discoteca o club e organizzare feste a casa ?

Fino a poco tempo fa, ci trovavamo anche di fronte a la chiusura dei pub alle 11.30, fattore aggravante secondo me, del consumo alto di alcol tra gli adulti: si beveva molto in poche ore, col risultato che la polizia doveva essere presente in città davanti ai pub all’ora della chiusura….

Che poi qui in Gran-Bretagna non si scherza, si beve con un obiettivo: ubriacarsi!

Senza mai provare nessuna vergogna....

L'ultimo spot televisivo britannico prodotto dal NHS, National Health Service, (dipartimento per la salute), intitolato "alcohol, know your limits": http://uk.youtube.com/watch?v=bQHd96-jHdU






venerdì 19 ottobre 2007

La storia di Cioccotto: il cioccolatino n°8

Nella scatola lucente gli otto cioccolatini borbottavano per la noia e si giravano ciascuno nella sua scodellina di carta arricciata.

Il cioccolatino n° 8, con tutte le sue curve, si rigirava con gran facilità e procurava un po' di fastidio ai suoi vicini.
Un giorno il cioccolatino n° 8, che chiamerò Cioccotto per far prima, cominciò a scavalcare i suoi compagni di fila che brontolarono:
"Dove va questo noioso? Che bisogno c'è di spingere? Non hai anche tu il tuo posto?"
"Voglio uscire da qui per girare il mondo!"
Bravo! Gira, gira. Vedrai che finirai ugualmente come ogni cioccolatino."
"Può darsi che finirò come dite voi, ma voglio provare. Addio amici!"
E Cioccotto, rotolando rotolando, arrivò vicino al coperchio della scatola, spinse un po' e finalmente si trovò fuori, sul pavimento del negozio, con un'ammaccatura sul bel vestito di stagnola rossa.
"Evviva la libertà! Evviva l'avventura!" esclamò Cioccotto, e si guardò attorno.
Vide accanto a sé una cosa grande, lunga e quando si accorse che era la scarpa del padrone, rotolò subito più in là per non farsi schiacciare; ma la granata non l'aveva vista, e così fu spazzato fuori dell'uscio, sulla strada.
Per fortuna passava un carro col ciuco fra le stanghe e il contadino accanto, e Cioccotto andò a finirci proprio dentro.
"Ohimè che paura! Che botta! Se continua così mi sembra un gran bel vivere, questo!" e si aggiustò alla meglio in un angolino.
Per sua maggior sfortuna pioveva a dirotto e il povero cioccolatino tremava di freddo.
Cominciò a lamentarsi:
"Aiuto! Aiuto!"
Il ciuco Pepesale, sospettoso come tutti i ciuchi, si fermò impaurito e il padrone che si chiamava Zanetto, gridò:
"Che cosa succede? Perché ti sei fermato?"
Pepesale non rispondeva e Cioccotto si lamentava sempre più forte.
Anche Zanetto sentì quella vocina e guardando dentro il carro vide finalmente Cioccotto:
"Cosa vedo mai! Un cioccolatino parlante? Roba dell'altro mondo! Forse è venuto dalla Luna o da Marte! E cosa vuoi da me?"
"Per carità, toglimi di qui. Sento tanto freddo e sono tutto bagnato!"
"Come, sei un lunatico o un marziano e sei fatto di cioccolata?"
"Sono un cioccolatino terrestre e ti prego di aiutarmi sennò muoio.
"Va bene, va bene! Vieni qua a cassetta vicino a me, ti riparerò con l'ombrellone. Ma come mai, se permetti la domanda, ti trovi qui? I cioccolatini non stanno nelle belle scatole fiorite e lucenti?"
"Ci stavo nella scatola, ma sono scappato per vedere il mondo."
"E che te ne pare? Ti piace?"
"Mica tanto. E' grande e bello ma pieno di pericoli per me che sono di cioccolata."
"E allora, che cosa pensi di fare?"
"Non lo so ancora. Starò a vedere come va."
Zanetto e Cioccotto arrivarono a casa e si accomodarono in cucina: Zanetto a sedere accanto al fuoco e Cioccotto sul tavolo, lontano dal fuoco, e lì stavano tranquilli e contenti di potersi riposare.
Ad un tratto Cioccotto sentì strillare un bimbo piccolo:
"Uhè! Uhè! Uhè!"
"Chi piange?" Chiese Cioccotto a Zanetto.
"E' il mio nipotino più piccolo."
"Perché piange?"
"Perché vuole una chicca ma non ne abbiamo punte in casa.
"Io andrei bene per il tuo nipotino?"
"Certamente, ma mi dispiace per te, che dovrai sparire dal mondo."
"Non darti pensiero per me. Questo è il destino d'ogni cioccolatino che viene al mondo. Portami dal tuo nipotino. Addio Zanetto e grazie delle tue premure."
"Addio mio caro Cioccotto."
Appena il bimbo ebbe il cioccolatino smise di piangere e balbettò: "Nonno, bello! Nonno, buono! Grazie nonnino!"
Cioccotto sentì, chiuse gli occhi, rotolò nel pancino del bimbo senza rimpianto, soddisfatto di essere scappato dalla scatola e di aver visto per ultima cosa un visino felice di bimbo.
Nedda Gottardi

lunedì 15 ottobre 2007

È nato prima l'uovo o la gallina?...e quale dei due è meglio?

Dato che abbiamo citato Schopenhauer, scomodiamo anche il buon vecchio Aristotele, che con la sua filosofia era riuscito a dare una risposta a questa domanda. Dopo aver risflogliato gli appunti del liceo... secondo Aristotele ogni ESSERE era un sinolo (insieme inscindibile) di ATTO (in quanto possiede determinate proprietà) e POTENZA (in quanto non possiede una determinata qualità ma può acquisirla).
Oltre a queste definizioni, il filosofo aggiunse che l'ATTO veniva prima e la POTENZA dopo: "non vi è passaggio da potenza ad atto se non vi è un atto preesistente (motore).
Quindi alla domanda se è nato prima l'uovo o la gallina, Aristotele risponderebbe 'la gallina', proprio perché la gallina è la realizzazione compiuta di ciò che è solo in potenza, che potrebbe avvenire ma non è ancora, mentre solo ciò che è in atto ci permette di conoscere quello che è in potenza.

Solo in questo momento però mi sono accorto che ho utilizzato il modo di dire sbagliato per quello che in realtà volevo dire, per via di un'assonanza delle due frasi. :)
Lascio comunque il 'pippone' su Aristotele.

Il tema iniziale del post era invece: è meglio un uovo oggi o una gallina domani? (la seconda domanda nel titolo è stata aggiunta in questo momento :) )

Questa domanda all'apparenza una domandina che normalmente si snobba, perchè di solito viene fatta ai bambini. Tuttavia penso che nella risposta a questa domanda sia racchiusa la propria filosofia di vita, il proprio modo di ragionare ad ogni situazione.

La mia risposta alla domanda, se vi interessa, è: "nella maggioranza dei casi è meglio una gallina". (ovviamente ci sono le eccezioni...ma al momento me ne vengono in mente pochissime).
Provo a motivare la mia risposta. Andando molto sul pragmatico, basti dire che da una gallina si possono fare più uova, alcune le mangi, altre le lasci per la riproduzione. Ci sarà da aspettare un pò, ovviamente. Invece se lo mangi direttamente...finisci lì, non ne hai altri.
Andando al significato più ampio della risposta dico, invece, che è migliore la soddisfazione maggiore futura (magari più d'una derivate dagli stessi sforzi per ottenerla) che una singola, istantanea, labile, ora. Sfortunatamente non riesco a esprimermi come vorrei, provo con un esempio.
Lo scopo della lettura di un libro non è sapere come va a finire, altrimenti uno leggerebbe solamente l'ultima pagina e amen, ma sta nel seguire la storia. Allora il finale acquisterà un sapore completamente diverso.

Non so se sono riuscito a spiegarmi con quest'esempio. Nel caso, se mi vengono altre idee, modificherò il posto o metterò un commento.

Comunque, come detto prima, secondo me dalla risposta a questa domanda si può capire molto di una persona. Ma non non credo che la mia sia la risposta giusta, l'importante è che sia accompagnata con un commento alla risposta. Non solo "uovo" o "gallina" per intenderci.

domenica 14 ottobre 2007

La saggezza

In questo pomeriggio di scarsa voglia di studio ho riletto alcune pagine di un libro che ho iniziato a leggere quest'estate; si tratta di "Aforismi per una vita saggia" di Schopenhauer.
Vi faccio partecipi di queste righe:

"...Il saggio basta a se stesso e sa riempire di pensieri il silenzio che lo circonda. Contempla con distacco il mondo e non porge l'orecchio al chiasso che si fa nel roveto delle opinioni. Non si iscrive a partiti e non raglia in coro la canzone del giorno; non si accorda ai cortei e non nuota in gruppo come i tonni; non va sbraitando nelle piazze e non viene a collutazione con chi fa il saluto con la mano chiusa o con la mano tesa. Anzi considera folli quelli che si atteggianoa miglioratori del mondo e non si accorgono di non essere neppure capaci di governare se stessi.[...]Significa soltanto che la saggezza impone una scelta e limitazione dei bisogni, senza mai sacrificare ciò che si è, a ciò che si rappresenta, ossia la propria individualità, che è il bene supremo, alla moda e alla commedia del mondo"

Ma noi riusciamo veramente ad essere ciò che siamo veramente? Oppure giorno per giorno mettiamo delle maschere per vivere meglio, o sopravvivere nelle nostre giornate? Siamo capaci di stare ancora da soli? Perché a volte la solitudine la viviamo come una condanna? Perché pur di essere in un gruppo siamo disposti ad omologarci alla massa?....sono domande che mi vengono mentre dal di fuori osservo il mondo che mi circonda...di ragazzi che non stanno stare da soli...ragazzi che riempiono il silenzio di rumore...di materialità...

giovedì 11 ottobre 2007

Effetto Ratatouille

Il successo di Ratatouille preoccupa gli animalisti in Germania: l’Associazione degli amici degli animali tedeschi ha invitato oggi a non comprare ratti come animali domestici. Il cartone animato, che arriva nelle sale italiane il 17 ottobre prossimo, in Germania è partito solo da pochi giorni. Ma dopo l’esperienza in Francia dove, da agosto in poi dopo l’uscita del film realizzato dalla Pixar, la vendita di ratti ha subito un’impennata del 40% i tedeschi si preoccupano.

Essi temono in Germania una corsa all’acquisto di ratti come avvenne alcuni anni fa dopo l’uscita di La carica dei 101, con protagonisti i Dalmati, i cani bianchi a macchie nere. A parte il fatto che finora i ratti in Germania erano considerati piuttosto una calamità e non un animale domestico, la preoccupazione degli amici degli animali in Germania è che dopo l’improvvisa passione, subentri il disinteresse già riscontrato in passato. I cani dalmati, passato l’entusiasmo, in moltissimi casi erano stati abbandonati oppure erano stati tollerati per molti anni di mala voglia. Ma sebbene un ratto viva due o tre anni è quindi molto meno dei 12-13 anni di un cane, va ricordato che questi animali una volta adulti con i loro dentoni da rosicanti e la lunga coda glabra non sono più così graziosi come da piccoli. Subito dopo l’uscita del cartone animato Alla ricerca di Nemo, con il buffo e simpaticissimo pesce tropicale a strisce colorate, moltissimi bambini in Germania hanno pensato di fare un favore ai pesciolini dell’acquario e li hanno buttati nella tazza del gabinetto, per ridare loro la libertà.

Dato che queste cose succedono veramente, personalmente punto il dito non con i bambini innocenti, ma con i genitori pirla (scusatemi il termine) che non riescono a dire di no ai figli.

...ottiene sconto di pena perché "sardo"

CAGLIARI - Incredibile sentenza ad Hannover. In un processo per violenza sessuale, un uomo ha avuto riconosciuta l'attenuante di essere sardo. Ha tenuto segregata per giorni la ex fidanzata, l'ha picchiata, violentata, torturata e umiliata in vari modi ma ha ottenuto uno sconto di pena. Un ventinovenne cameriere è stato condannato a sei anni di carcere: il giudice gli ha concesso le "attenuanti etniche e culturali".

La sentenza è di un anno fa ma è stata resa nota solo in questi giorni in quanto il legale del giovane, l'avvocato Annamaria Busia, sta tentando di fargli scontare la pena in Italia. "Ho ottenuto una copia tradotta in italiano, con il timbro del tribunale tedesco, - ha spiegato all'Agi - in vista dell'udienza per il trasferimento in Italia prevista il 23 ottobre in corte d'appello a Cagliari". E nella sentenza si legge testuale: "Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. E' un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante".

Il fatto di essere nato in Sardegna, per il giudice tedesco, rende quindi meno grave la responsabilità di in giovane che, convinto che la fidanzata lituana lo tradisse, l'ha tenuta prigioniera per tre settimane sottoponendola anche a violenze sessuali di gruppo. Le convinzioni sui sardi del magistrato, a dir poco bizzarre, hanno fatto risparmiare al cameriere almeno due anni di carcere. Il suo avvocato rimane comunque indignato. "E' una sentenza razzista", afferma sconcertata Annamaria Busia.
fonte "Repubblica.it"

Quando ho letto questa notizia, mi sono fatto subito una domanda:
Ma come ci vedono gli altri? Quale esperienza ha avuto il giudice per aver detto "i
l quadro del ruolo dell'uomo e della donna esistente nella sua patria"?
Secondo lui, trattiamo in maniera diversa le donne rispetto ad altri punti del globo?
Mi ha inquietato non poco quest'affermazione, ed ho ancora gli occhi sbarrati tanto sono ancora allibito. Spero che non sia un'opinione diffusa, ma solo nella mente di quel giudice tedesco. Tra l'altro: cosa ne saprà un giudice tedesco della cultura sarda? C'è venuto in vacanza? Ha vissuto per anni in Sardegna? Boh

lunedì 8 ottobre 2007

Perché i LEGO sono il giocattolo più geniale del mondo?

[...]

Anzitutto Sofia non era molto convinta che i Lego fossero il giocattolo più geniale del mondo, e poi aveva smesso di giocarci molti anni prima. Inoltre non riusciva davvero a capire che cosa c'entrassero i Lego con la filosofia.
Ma Sofia era un'allieva diligente. Cominciò a rovistare nel ripiano più alto dell'armadio e alla fine vi trovò una borsa di plastica piena di Lego di tutte le forme e dimensioni.
Per la prima volta dopo tanto tempo, si rimise a giocare con i mattoncini di plastica. E cominciò a riflettere.
È facile costruire con i Lego, pensò. Anche se hanno forme e dimensioni diverse, tutti i pezzi si possono incastrare fra loro. E poi sono indistruttibili; Sofia non riusciva a ricordare di aver mai visto un Lego rotto. In effetti tutti i mattoncini sembravano nuovi fiammanti come quando glieli avevano regalati molti anni prima. E poi ci potevi costruire qualsiasi cosa: dopo li smontavi e il tutto era pronto per creare qualcos'altro.
Che si può volere di più? Sofia arrivò alla conclusione che effettivamente i Lego potevano essere definiti il giocattolo più geniale del mondo. Ma che cosa c'entrasse questo con la filosofia era ancora un mistero.[...]
Il filosofo greco Democrito ipotizzò che tutto fosse composto di mattoncini invisibili, ciascuno dei quali era eterno e immutabile, e a questi elementi minimi diede il nome di " atomi ".
La parola átomos significa " indivisibile ". Per Democrito era fondamentale sottolineare che gli elementi con cui viene costruita ogni cosa non potevano essere divisi all'infinito in parti sempre più piccole: se così fosse stato, infatti, non si sarebbero potuti utilizzare come mattoni da costruzione. I mattoni costitutivi della natura dovevano anche essere eterni, perché niente può essere creato dal niente.

A suo avviso, poi, gli atomi dovevano essere solidi e compatti, ma non uguali tra loro. Altrimenti sarebbe stato impossibile spiegare come gli atomi fossero in grado di creare tutto, dai papaveri agli ulivi, dalla pelle di capra ai capelli umani.
Democrito sosteneva che in natura esistono un numero infinito di atomi diversi. Alcuni sono rotondi e lisci, altri sono irregolari e curvi: proprio perché sono dotati di forme diverse possono unirsi per formare corpi diversi. Tuttavia, pur essendo assai numerosi e alquanto differenti, sono tutti eterni, immutabili e indivisibili.
Quando un corpo, per esempio un albero o un animale, muore e si decompone, gli atomi si disperdono nuovamente e possono essere riutilizzati in nuovi corpi. Gli atomi si muovono nello spazio vuoto e si aggregano per formare le cose che vediamo intorno a noi.
Adesso hai capito che cosa ti volevo suggerire parlandoti dei lego? Hanno più o meno le stesse caratteristiche degli atomi di cui parlava Democrito, e proprio per questo motivo sono così adatti per costruire. Anzitutto sono indivisibili, variano nella forma e nelle dimensioni, sono solidi e impermeabili. I Lego hanno anche agganci che permettono loro di unirsi per costruire tutte le figure immaginabili e possono essere separati in vista dei loro riutilizzo.
Ed è proprio questo il motivo per cui i Lego sono così famosi: la loro capacità di essere continuamente riutilizzabili.
[...]
Tratto da "Il mondo di Sofia" di Jostein Gaarder

Prendo in presto questa parte del libro de "Il mondo di Sofia" per parlare del Gioco.
Fortunatamente esistono ancora persone con l'estro di Nathan Sawaya che creano delle sculture con il lego incredibili, di ogni forma e dimensioni. Addirittura, ogni cosa nel suo studio di Manhattan è fatta con il lego: dal computer, ai soprammobili, dal cestino di frutta al vaso di fiori.

Come negare che ho giocato per anni ai Lego. A casa c'è ancora un bidone con migliaia di pezzi. Mi ricordo che dopo aver fatto le mie "creazioni" mi dispiaceva tanto distruggerle...quindi quando lo dovevo fare, lo facevo in fretta, per essere il più indolore possibile. Avevo creato di tutto...astronavi, jeep, ristoranti, case enormi...

Se vi è venuta voglia di giocarci (ma sicuramente RIgiocarci), in rete si trova un tools che mette a disposizione tutti i pezzi per sbizzarrire la vostra creatività. Se volete poi postare le vostre opere, si può creare un apposito spazio all'interno del blog.

Tools di sviluppo LEGO

Altro Link...immagini

Bohemian Rapsody... e Mindstorm Autofabrik due perle dal mondo LEGO

domenica 7 ottobre 2007

A chi vuoi piu bene? Agli anziani o agli animali?

Tre giorni fa ho visto qui in TV una scena che mi ha proprio colpita:
un agente della RSPCA
http://www.rspca.org.uk/, società protettrice per gli animali qui in Gran Bretagna, era stato chiamato su un cantiere da una squadra di muratori, che per caso avevano buttato giù un nido con uccellini appena nati...

Non sapevano cosa farne e hanno subito contattato la rspca, che al più presto ha mandato un agente. Abbiamo potuto vedere il filmato perché la BBC stava filmando il lavoro di quel agente della rspca, in un programma che si chiama " RSPCA, Have you got what it takes?".

La scena era quasi surreale, "voi sapete che buttare giù un nido e un reato, avete fatto la cosa giusta nel chiamarci, magari lo rimettiamo dov'era, e aspettiamo per vedere se la mamma li viene a nutrire, però se è così, dovrete fermare la costruzione per un po'....???"dice l'agente della rspca.
Poi alla fine siccome la mamma di quei uccelli non si faceva vedere, l'agente prende la decisione di portare il nido dal veterinario della rspca, dove viene messo con altri nidi, e vediamo un veterinario che li nutrisce con la siringa!!!

Io sono amante degli animali, e proprio questa scena mi ha fatto tenerezza e in quel momento devo dire che ho provato un grande orgoglio a vivere in questo paese!

Gli inglesi amano gli animali. Non c'è dubbio!


Non mangiano coniglio, lumache, cavallo o vitello....

Mi ha fatto notare la mia amica Marina una volta,"ma che strano questi inglesi, appena vedono un cane per strada, si fermano, ma che bello, come si chiama, quanti anni ha, lo posso accarezzare?", poi magari vedono un bambino e niente, neanche una parola......

Pochi mesi fa, un giornalista della BBC ha fatto un programma in cui se ne andava in giro per la città, con due scatolette, una con la scritta "doni per gli animali", e l'altra"doni per aiutare le persone anziane". Fermava la gente per strada e dava loro la scelta di dare qualche moneta a l'una di queste due "cause".

Alla fine della giornata, aveva raccolto tanti soldi per gli animali, e pochi per le persone anziane....




PS: Adesso vi vorrei raccontare un po di cose sulla vita del piccolo vitello:

Il modo in cui e allevato viene considerato crudele e inutile, degno dai campi di sterminazione della Germania hitleriana, e sicuramente lo e : Il piccolo vitello viene tolto dalla mamma poco tempo dopo la nascita, per poi venire ucciso a 14 settimane, nel frattempo viene lasciato nel buio in un posto stretto dove non si può ne girare ne sdraiare, la mancanza di movimento avendo per obiettivo di rendere la carne più tenera. Invece di avere la possibilità di bere il latte della mamma, gli viene dato un sostituto al latte, che non contiene i nutrienti di cui avrebbe bisogno per una crescita normale e naturale...Questa mancanza di nutriente fa che la carne e di quel colore rosa chiaro... Ma fa anche che il piccolo vitello viene dato larghe dosi di antibiotici...

Se volete saperne di più, per favore leggete l'articolo seguente:
http://www.britishmeat.com/veal.html

E guardatevi questo cartone animato.
http://www.noveal.org/forgetaboutit/index.htm

Il blog, diario del 21 secolo, o molto di piu?

Avevo voglia di parlare un po' del Blog.
Io, di blog, prima di scoprire quello di Julius, no ho visto pochi.
Per me il blog era un diario, e non capivo come uno potesse avere l'idea di mettersi a nudo davanti a tutti ...

Mi ricordo aver letto un articolo in un giornale femminile su quella donna americana che aveva comminciato un blog, parlava della sua vita quotidiana, del suo lavoro, dei suoi amici, insomma usava il blog in quanto diario, ma lo faceva con un certo talento, e dopo un po' aveva migliaia di lettori...Devo dire la verità, non ho neanche avuto la curiosità di andare a vedere il suo blog...Il suo blog era un po' il blog a forma di Big Brother, talento in più.

Poi, un po' di tempo dopo, mia sorella mi ha detto "mi sono creata un blog, ecco l'indirizzo, vai a vederlo, scrivimi dei commenti mi raccomando!". Mia sorella ha 50 anni, si occupa dei figli e della casa, e ha comprato il suo primo pc 5 anni fa. Ma che le prendeva adesso? Si metteva a scrivere il diario anche lei? Vado là e, sorpresa, (e anche sollievo devo dire), lei usava il blog come vetrina per tutti vestiti, cuscini e bambole che crea, appassionata di cucitura, voleva avere la possibilità di mostrare ad altri le sue opere!

Poi qualche mese fa, faccendo due chiacchere col figlio di un'amica su msn, lui mi dice, "guarda che mi son fatto un blog, lo vuoi vedere?". Guillaume ha solo 10 anni, e fiero della sua iniziativa, non si vergogna che altri possano leggere ciò che ha scritto? Io vado subito, conosco poco Guillaume, ma sono incuriosita da ciò che possa scrivere un bambino della sua età su un blog.
Niente diario, ma due cose essenzialmente: una dichiarazione d'amore alla sua fidanzatina Alexandra, sotto forma di numerose immagini, cuori, piccole poesie, e una lista di tutte le musiche che gli piacciono, con i link per i video, e poi tante foto di lui, i suoi amici e la sua famiglia. Io volevo vedere una foto di Alexandra, ma proprio lei non c'è!

Finalmente l'ultimo blog che ho avuto l'occasione di vedere era quello di Gerry McCann, magari il nome non vi è sconosciuto. Ascoltando la radio una mattina, il giornalista dice che ha"letto ieri l'ultima entrata nel blog di Gerry McCann e che...." L'ultima entrata nel blog di Gerry McCann? Gerry McCann ha un blog?? Nel esatto momento in cui mi faccio questa domanda, l'altro giornalista lo dice ad alta voce, "Gerry McCann ha un blog?" Si, Gerry McCann usa il website che hanno creato dopo la scomparsa della piccola Maddy, http://www.findmadeleine.com/, per scrivere un diario e dare le ultime notizie, e ringraziare tutti quelli che li sostengono nella loro lotta per ritrovare la piccola Maddy.

Adesso scopro il blog di Julius, encora un'altra forma di blog, questa volta il blog viene usato in quanto tribuna aperta a chi ha voglia di esprimere un'opinione su qualsiasi argomento.

Insomma, se ci penso bene adesso, il blog non e solo uno, ma ha tante forme diverse e vari obiettivi...diario, album foto, giornale.....

In questo nuovo secolo, abbiamo la possibilità di dividere i nostri pensieri più segreti col resto del mondo, pur rimanendo nell'anonimato, e questo è una delle tante contraddizioni della nostra epoca.

Buon viaggio "Gabibbo"

Il musicista dei Modena City Ramblers, Luca 'Gabibbo' Giacometti, 44 anni, genovese di nascita ma residente da sempre a Correggio, nel reggiano, è morto la scorsa notte in un incidente stradale.
Giacometti, 'Gabibbo' per gli amici, suonava oltre alla chitarra acustica altri strumenti a corde, come il bouzouki irlandese, il mandolino e il banjo.

Buon viaggio hermano querido
e buon cammino ovunque tu vada
forse un giorno potremo incontrarci
di nuovo lungo la strada.

Video

sabato 6 ottobre 2007

Marcia della pace Perugia-Assisi

Si svolgerà domenica 7 ottobre 2007 la Marcia della Pace Perugia - Assisi con lo slogan “Tutti i diritti umani per tutti”.
Sarà la Marcia dei diritti umani. Diritti che seguitano ad essere violati in tutto il pianeta nonostante siano ormai trascorsi quasi sessant’anni dalla proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Sarà una marcia contro l’anti-politica e contro la mala politica. Sarà una Marcia contro l’indifferenza che non dà pace.
Sarà intitolata alla giornalista Anna Politkovskaja uccisa il 7 ottobre 2006 sulla soglia di casa a Mosca, al reporter Ali Iman Shermarke ucciso l’11 agosto 2007 per le strade di Mogadiscio e a tutti i giornalisti e difensori dei diritti umani impegnati per la pace nel mondo.

Notizia da "La repubblica"

venerdì 5 ottobre 2007

"Natale a Natale"

Natale a Natale” è una campagna di civiltà – sostengono i due conduttori del programma "Caterpillar" Cirri e Solibello – volta ad arginare il fenomeno consumistico del Natale al periodo che gli compete. Cioè a Natale, appunto - nel mese di dicembre.

Già a fine settembre sono comparse le prime pubblicità, decorazioni, babbi natale che tentano scalate. Non si può continuare così. Altrimenti avremo un effetto di natale permanente che non fa altro che distruggere questa "festa", che personalmente è una delle poche che mi piacciono e non perchè mi fanno i regali (anche perchè ormai da parecchio tempo non sono il più piccolo della "grande famiglia").

Io ho visto che a Riglione, vicino Pisa, avevano già addobbato le vie con le luci...era il 29 settembre!!!

Siete pregati di segnalare qualsiasi "abuso festivo", magari anche con foto.

martedì 2 ottobre 2007

libertà di informazione

Eccomi dopo quasi una settimana a scrivere qualcosa in questo blog. Mi sono preso una settimana di vacanza. Inoltre non ho avuto ispirazione per un nuovo post in questo periodo.

Sicuramente avete sentito ciò che sta succedendo in Myanmar.
Quasi 300 mila le persone scese in strada in quella che un tempo si chiamava Birmania, la metà delle quali monaci buddisti, gli altri in gran parte studenti per protestare contro la giunta militare, che da 45 anni governa col pugno di ferro Myanmar.

"Le proteste hanno avuto inizio ad agosto, in risposta al brusco aumento del prezzo dei carburanti. I monaci buddisti, che hanno preso la guida delle proteste dopo che alcuni di loro erano stati feriti nella città di Pakokku, chiedono la riduzione del prezzo dei generi di prima necessità, il rilascio dei prigionieri politici e un processo di riconciliazione nazionale per risolvere le profonde divisioni politiche interne." fonte Amnesty International

Le violazioni dei diritti umani a Myanmar sono diffuse e sistematiche. Tra queste vi è l’utilizzo di bambini soldato e il ricorso ai lavori forzati. Inoltre, sono in vigore leggi che criminalizzano l’espressione pacifica del dissenso politico. La milizia birmana inoltre è affiancata da Cina che esorta ad affrontare “in modo adeguato” le manifestazioni di protesta. Questo probabilmente per paura che i tibetani, che sono sotto il controllo della Cina, prendano esempio e cerchino di ribellarsi.

Da qualche giorno il governo ha bloccato internet e qualsiasi altra forma di informazione.
I Telegiornali birmani dicono alla gente che qualsiasi altra notizia di una tv estera (BBC...) è falsa e che in realtà non sta succedendo nulla.

Quel che mi preoccupa di più in questa situazione è che ancora possano succedere cose del genere: riuscire a limitare la libertà di espressione e di informazione. Teoricamente alla prima avvisaglia di possibile censura (e qua siamo ben oltre all'avvisaglia) si dovrebbe sollevare un polverone al livello mondiale, invece...
Censurare internet, come d'altronde avviene in Cina, dovrebbe essere una cosa neanche pensabile.


giovedì 27 settembre 2007

Grazie


Grazie a chi ha voluto condividere con me questo piccolo traguardo!

martedì 25 settembre 2007

Vasi grandi, vasi piccoli, ciotole e ciotoline...

Ma quanto può essere noioso fare la spesa? Per di più con mia madre.

Fare la spesa, fare shopping per i vestiti...mi provocano un nervoso come poche altre cose.
Fortunatamente che quando vado da solo...so già cosa devo prendere: entro, prendo, pago, esco.
Sto male, invece, quando vado in compagnia, soprattutto di mia madre. Impiega ore e ore e ore e ore e ore e ore e ore, a scegliere una cosa.
Infatti oggi, come sono entrato al negozio, mi sono subito separato dalla famiglia.
Se rimanevo vicino a loro rischiavo di innervosirmi veramente.

Mi sono messo a girare da solo per l'Esselunga. Era la prima volta che ci andavo.
Camminavo con le mani dietro la schiena come fanno le persone anziane. E mi mettevo a criticare tutto, nonostante sia un buon supermercato.
In effetti non per tutti i negozi ho lo stesso tipo di rifiuto: poco per quelli alimentari (istinto di sopravvivenza), enorme per i quelli di abbigliamento (non mi compro vestiti da anni, quindi accetto benissimo regali di vestiti). Appena entro in un negozio di vestiti inizio a sbadigliare, senza scherzi.

Non so dove voglio arrivare con questo discorso. Volevo sapere più che altro se c'era qualcun altro che si comporta come me...oppure sono l'unico a cui non interessa lo shopping?
Comunque c'è differenza con i semplici mercatini. In quelli mi diverto. Anzi uno dei posti più belli di Londra, sono appunto i mercatini, esempio Cadmen Lock, anche se chiamarlo mercatino è veramente riduttivo.

L'unica cosa positiva: oggi ho finalmente trovato la "pinza" per gli spaghetti. La cercavo da tempo, ma negli altri supermercati non l'ho mai vista. :)

One laptop per Child

Il laptop da 100 dollari è stato concepito per i paesi emergenti con tecnologia a basso costo.
Già questa è una iniziativa lodevole.
Altra iniziativa lodevole è venderlo anche hai paesi non emergenti, con un'importante clausola: sei obbligato a prenderne due e uno di questi verrà donato ai paesi del terzo mondo.

Altre informazioni al sito http://xogiving.org/

lunedì 24 settembre 2007

"Arancia Meccanica" in TV

LA PRIMA volta di Arancia meccanica in tv. Uno dei capolavori di Stanley Kubrick, a distanza di 36 anni dalla sua uscita nelle sale, va in onda per la prima volta in televisione in Italia domani, martedì 25 settembre. A trasmetterlo sarà La7 che non ha sprecato l'occasione e ha costruito una serata appositamente dedicata al film e al suo autore, con uno speciale di un'ora intitolato La meccanica dell'arancia. da "La Repubblica"

Chi non avesse mai visto questo "sconvolgente" film (perchè in effetti lo stomaco e i nervi vengono messi a dura prova)...prego di rimediare.

Kurenai no buta. Porco Rosso

Marco Pagot è un asso dell'aviazione militare italiana che, in un misterioso incidente durante la Prima Guerra Mondiale, a cui sopravvive miracolosamente, assume per magia un aspetto suino. Abbandona dunque l'esercito e la vita mondana (compreso l'amore per Gina, la bella cantante di un night allestito su un'isola e frequentato da contrabbandieri) e si ritira nella costa dalmata, guadagnandosi da vivere con le taglie poste sui pirati dell'aria che combatte con il suo biplano dipinto di rosso (da cui il soprannome "Porco Rosso"). Il film segue le sue avventure tra l'Istria e Milano, in un'Italia immaginaria (ma non tanto) mostrata da splendide vedute aeree, nel conflitto con un pilota americano (Donald Curtis), con i pirati e con il nascente fascismo e nell'amicizia con una giovanissima meccanica (Fio Piccolo).
Porco Rosso, pur nella bizzarria tematica e nell'anomalia dell'ambientazione che ne costituisce il fascino, è fedele ai temi del maestro dell'animazione giapponese, come quello della maledizione (la metamorfosi suina di Marco come quella dei genitori di Chihiro ne La città incantata o la malattia di Ashitaka ne Principessa Mononoke), il volo (con i duelli aerei di fantasiosi velivoli), la presenza di un personaggio femminile adolescente, la rinuncia di una distinzione netta tra buoni e cattivi.
fonte:Wikipedia

Prendo spunto da questo anime, solo perchè è l'ultimo che ho visto in ordine cronologico, per parlare degli anime giapponesi in generale.
Avrei potuto prendere a caso uno dei film di Miyazaki (i già citati "La città incantata", "Principessa Mononoke", "Il castello errante di Howl", "Kiki consegne a domicilio","Il mio vicino Totoro"...) oppure dal meraviglioso "Una tomba per le lucciole" di Takahata o ancora dalla serie "Haibane Renmei".

Questo post è un invito, un suggerimento, ad allargare la visione di film d'animazione anche ai manga giapponesi (non mi sto riferendo ai vari Dragonball, Naruto, Pokemon, che passano sui canali italiani...), perchè vengono trattati altri temi rispetto ai soliti temi occidentali, e soprattutto in una maniera molto originale. Non sto criticando l'animazione occidentale, che qualcosa di buono la produce (vedi la Pixar o la Dreamworks...), ma critico il fatto che i temi trattati siano sempre gli stessi e con poca inventiva (vedi il fatto che ormai da shrek non si esce più, nonostante la qualità sia scadendo e temi siano ormai logori, si è deciso di produrre anche shrek 4 e 5, solo per portare avanti il prodotto).

Tra le tematiche ricorrenti dei film di Miyazaki troviamo la relazione dell'Uomo con la Natura, vista come contrapposizione anche feroce, ma che può ritornare armonia. Molto presente è la dimensione spirituale, presentando nei propri lavori creature mitiche e ultraterrene spesso prese dall'olimpo della mitologia nipponica. Si nota anche un'attenzione particolare alla valorizzazione delle diversità culturali e delle specie, che hanno influsso notevole nella trama di Nausicaä della Valle del Vento o di Principessa Mononoke. Infine possiamo riconoscere la presenza nella maggior parte dei suoi film, di protagonisti bambini: la loro innocenza, contrapposta alla violenza degli adulti, li porta spesso ad avere il potere di riappacificare gli uomini fra di loro e con la natura. Le tematiche di Miyazaki, oltre ad essere esposte nei dialoghi e nelle azioni dei personaggi, si concretizzano anche e soprattutto in celebri immagini ricorrenti nei film di Miyazaki: il volo nei cieli blu, la contemplazione di un grande albero, l'incontro con creature antiche e possenti, manifestazioni di una Natura che ha del divino. fonte:Wikipedia

Non solo disegni superlativi ma anche musiche incantevoli dell'inseparabile Joe Hisaishi. Per esempio: tratto dal "Il mio vicino Totoro"...non ve la toglierete più dalla mente! Assicurato.

Ma non esiste solo Miyazaki nell'animazione nipponica. Il grandissimo "Una tomba per le lucciole":
un film che è difficile da rivedere, tanto fa male al cuore la sua visione. Ma assolutamente da vedere!
"Una tomba per le lucciole"

Come non citare anche le avventure delle 5 ragazzine di "Ichigo Mashimaro", e le loro situazioni ricche di gag da farti rotolare in terra?

"Ichigo Mashimaro"

Spero di aver convinto almeno qualcuno a convertirsi a questi film. Comunque chi non avesse la disponibilità di vederli da nessuna parte...mi fa sapere, così si organizza una serata a casa mia.

domenica 23 settembre 2007

È morto il Mimo. Minuto di silenzio


Marceau portò l'arte del mimo al suo livello più alto facendo conoscere al mondo il personaggio di Bip, malinconico clown con il fiore rosso appassito sul cappello e maglietta bianca a strisce nere (o nera a strisce bianche...sono "punti di vista"), che lo rese celebre.

«Il mio mestiere è non parlare - ha spiegato Marceau in un'intervista -. Il mimo è il testimone silenzioso della vita di un uomo. Questa arte tocca le coscienze del mondo intero senza distinzioni di lingua, di razza e di colore e consente di creare veramente un'unione fra tutte le persone del mondo». «Il mimo, come la musica, non conosce confini né nazionalità». «Se la risata e le lacrime sono le caratteristiche dell'umanità, tutte le culture sono immerse nella nostra disciplina».

Video

Approfitto di questo sfortunato evento per dire qualcosa sul silenzio.

Il silenzio è un bene prezioso. Non dobbiamo ridurlo solo all'intervallo tra un suono ed un altro.
Silenzio significa che dovremmo badare a ogni parola e a ogni azione che facciamo. Forse qualche volta neghiamo il silenzio, preferendo qualunque rumore, parola o distrazione, perché la silenzio interiore è una cosa rischiosa: ci rende vuoti e poveri, soli.
Non dobbiamo però rinunciarci. Bisogna invece imparare che non sempre la parola, il bisogno di dire per forza qualcosa, anche se non necessario, è meglio del silenzio, che come spesso si dice (anche se non si fa mai): il silenzio è meglio di mille parole.


sabato 22 settembre 2007

Amoradu 'e sa nadìa

Paesaggio del Mejlogu. Altre foto sono disponibili qui
Solu cando happo illacanadu
su coro a tocchedoso appo intesu;
e mi fit grae su essere attesu
ca mi parìa che maccu amoradu.

Bi cherian sos chelos annuzados
de addane, pro mover sos stenditos
chi fin assussegados e drommidos
e torru id d'una mi sun ischidados.

Fia nàscchidu in d'una maghìa
e deo chena mai m'abbizare.
Bi cheriat de abbèru s'istejare
pro mi fagher amare sa nadìa!

O cara terra chi m'has dadu lughe
sende addane m'intregas discossolu
e fintzas chi non torro cantu dolu
mi mattanat pro te, amore-rughe!

Mi est amore su pessare a tie
tantu chi sos toccheddos de su coro
pius increspan e pius m'addoloro
e mi furat su pasu, notte e die.
Francesco Dedola, 2005
Menzione d'onore per la sezione "Poesia d'amore"
Questa poesia (tratta dalla raccolta "a manu tenta" del premio di poesia sarda Giorgio Pinna), rispecchia esattamente quello che provo per la mia terra, la Sardegna.

Solamente dopo averla lasciata per gli studi, ho sentito l'attaccamento alla regione natale, come un "maccu amoradu".

Ci volevano i gli "imbronciati cieli lontani, per smuovere i sentimenti che erano addormentati e d'improvviso si sono svegliati".

Ci voleva "l'esilio" per riscoprire (e scoprire anche per la prima volta) le tradizioni sarde, che ho potuto condividere con altri che non le conoscevano. Ho trovato un piacere nel parlare il sardo che personalmente non avevo mai avuto.

A luglio di quest'anno, dopo aver fatto anche un viaggetto all'estero, desideravo fortemente tornare a casa, come mai prima d'ora. Avevo bisogno di mare, di silenzio e serenità, di pace e solitudine, che solo il mio paese può dare.

Scorcio del mio paese, non molto lontano dalla mia casa.


venerdì 21 settembre 2007

Culicidae

Con il termine generico zanzare si indicano moltissimi insetti che appartengono all'ordine dei , sottordine Nematoceri, famiglia Culicidi (Culicidae). Questa famiglia comprende 35 generi e ben 2700 specie.Le zanzare sono lunghe al massimo 15 mm e pesano da 2 a 2,5 mg.

In volo raggiungono la velocità da 1,5 a 2,5 km/h. Hanno abitudini prevalentemente notturne, anche se vi sono specie prettamente diurne.

Le larve sono sempre acquatiche, mentre gli adulti sono alati e subaerei. L'apparato boccale è lambente nei maschi che si nutrono di essenze vegetali e pungente-succhiante nelle femmine che in molte specie sono ematofaghe cioè si alimentano di sangue. Infatti per portare a maturazione le uova le femmine hanno bisogno di proteine che non sono presenti nella normale alimentazione. La femmina individua la preda grazie alla vista e all'olfatto, percependo le emissioni di anidride carbonica e acido lattico. Altre caratteristiche che influenzano l'individuazione da parte della zanzara sono la temperatura, il sudore (le sostanze volatili emesse con esso). Quando si posa sulla pelle la fora con le mascelle fino a raggiungere un piccolo capillare. Attraverso l'ipofaringe viene iniettata la saliva che ha potere anticoagulante e che per reazione allergica causa gonfiore, arrossamento e prurito. Quindi il sangue viene aspirato.


Beh, questi animaletti, stanotte, hanno veramente rotto le palle :(

giovedì 20 settembre 2007

...e come è arrivata se ne va.

HO FINITO
beh quasi...manca l'esposizione al pubblico...ma ormai non mi spaventa più nulla.
Stranamente già stamani non mi sentivo più strano come ieri sera. Ho perfino dormito fino a tardi. Mi sono svegliato, ho fatto colazione. E poi con grande tranquillità mi sono riaddormentato come se mi attendesse nulla subito dopo pranzo.

In effetti ancora non mi sono capacitato di ciò che è successo, forse perché intendo aspettare anche quell'ultimo sforzo della settimana prossima. Forse stasera ne prenderò atto.

mercoledì 19 settembre 2007

È arrivata...

Eccola che arriva.
Ero meravigliato del fatto che ancora non fosse venuta...


L'ansia prima di un evento importante.


Domani mi gioco 3 anni di lavoro e studio in 30 min.


Sono giorni che ormai tento di "limare" il discorso per attenermi ai tempi stabiliti.
Ma non ce la faccio più. Nella mia ultima prova ho sgarrato; evidentemente per stanchezza. Non ricordavo più le parole. Difficilmente si avrà tempo e lucidità domani per improvvisare il discorso, quindi, non c'è nulla da fare, bisogna saperlo a memoria, nella speranza che il cervello non faccia i capricci. Gli chiedo solamente di resistere un'altra giornata, poi li concederò una settimana di pausa. Però non mi dovrà giocare brutti scherzi. Non dovrò sbagliare neanche una parola, perchè anche una parola sbagliata può generare domande imbarazzanti a cui non saprò rispondere.
Chissà se ne sarò capace di questa impresa. In questo momento mi sento sempre più piccolo...sto diventando una biglia difronte ad una montagna..sempre più piccola.
Non oso pensare a come mi sentirò davanti alla commissione che mi dovrà giudicare da quella mezz'oretta. Chissà se riuscirò a guardarli negli occhi o terrò sempre la testa bassa o girata sui lucidi.
Ho fatto tanti esami in questi anni. Ma non ho mai provato questa sensazione.
Non ho neanche voglia di mangiare seppure lo stomaco brontoli...
Se fino ad un giorno fa mi sentivo prontissimo, oggi tutte le sicurezze stanno crollando.
Non sono più sicuro di farcela. Non può andarmi sempre bene...

Sono stanco...adesso mi faccio un bagno rilassante, con tanta schiuma...altrimenti i nervi mi saltano.
È una brutta sensazione...anche fisicamente, mi sento tutti i muscoli tirare.

Una sola consolazione: domani, comunque vada, è finito!

PS: oggi è anche il compleanno di mia mamma. Sperando di poterle regalare una soddisfazione per tutti i sacrifici che ha fatto per me.
Auguri!

PS2: Ho fatto il bagno, mi sono infilato senza neanche aspettare che l'acqua salisse, era solamente di qualche mm...ho fissato per oltre 10 min la tenda blu della doccia... e non ho controllato la "crescita" della schiuma rilassante e alla fine sono venute solo qualche isolette nonostante abbia messo quintali di bagno schiuma...grrr