Marceau portò l'arte del mimo al suo livello più alto facendo conoscere al mondo il personaggio di Bip, malinconico clown con il fiore rosso appassito sul cappello e maglietta bianca a strisce nere (o nera a strisce bianche...sono "punti di vista"), che lo rese celebre.
«Il mio mestiere è non parlare - ha spiegato Marceau in un'intervista -. Il mimo è il testimone silenzioso della vita di un uomo. Questa arte tocca le coscienze del mondo intero senza distinzioni di lingua, di razza e di colore e consente di creare veramente un'unione fra tutte le persone del mondo». «Il mimo, come la musica, non conosce confini né nazionalità». «Se la risata e le lacrime sono le caratteristiche dell'umanità, tutte le culture sono immerse nella nostra disciplina».
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Approfitto di questo sfortunato evento per dire qualcosa sul silenzio.
Il silenzio è un bene prezioso. Non dobbiamo ridurlo solo all'intervallo tra un suono ed un altro.
Silenzio significa che dovremmo badare a ogni parola e a ogni azione che facciamo. Forse qualche volta neghiamo il silenzio, preferendo qualunque rumore, parola o distrazione, perché la silenzio interiore è una cosa rischiosa: ci rende vuoti e poveri, soli.
Non dobbiamo però rinunciarci. Bisogna invece imparare che non sempre la parola, il bisogno di dire per forza qualcosa, anche se non necessario, è meglio del silenzio, che come spesso si dice (anche se non si fa mai): il silenzio è meglio di mille parole.
domenica 23 settembre 2007
È morto il Mimo. Minuto di silenzio
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