giovedì 27 settembre 2007
martedì 25 settembre 2007
Vasi grandi, vasi piccoli, ciotole e ciotoline...
Fare la spesa, fare shopping per i vestiti...mi provocano un nervoso come poche altre cose.
Fortunatamente che quando vado da solo...so già cosa devo prendere: entro, prendo, pago, esco.
Sto male, invece, quando vado in compagnia, soprattutto di mia madre. Impiega ore e ore e ore e ore e ore e ore e ore, a scegliere una cosa.
Infatti oggi, come sono entrato al negozio, mi sono subito separato dalla famiglia.
Se rimanevo vicino a loro rischiavo di innervosirmi veramente.
Mi sono messo a girare da solo per l'Esselunga. Era la prima volta che ci andavo.
Camminavo con le mani dietro la schiena come fanno le persone anziane. E mi mettevo a criticare tutto, nonostante sia un buon supermercato.
In effetti non per tutti i negozi ho lo stesso tipo di rifiuto: poco per quelli alimentari (istinto di sopravvivenza), enorme per i quelli di abbigliamento (non mi compro vestiti da anni, quindi accetto benissimo regali di vestiti). Appena entro in un negozio di vestiti inizio a sbadigliare, senza scherzi.
Non so dove voglio arrivare con questo discorso. Volevo sapere più che altro se c'era qualcun altro che si comporta come me...oppure sono l'unico a cui non interessa lo shopping?
Comunque c'è differenza con i semplici mercatini. In quelli mi diverto. Anzi uno dei posti più belli di Londra, sono appunto i mercatini, esempio Cadmen Lock, anche se chiamarlo mercatino è veramente riduttivo.
L'unica cosa positiva: oggi ho finalmente trovato la "pinza" per gli spaghetti. La cercavo da tempo, ma negli altri supermercati non l'ho mai vista. :)
One laptop per Child
Il laptop da 100 dollari è stato concepito per i paesi emergenti con tecnologia a basso costo.
Già questa è una iniziativa lodevole.
Altra iniziativa lodevole è venderlo anche hai paesi non emergenti, con un'importante clausola: sei obbligato a prenderne due e uno di questi verrà donato ai paesi del terzo mondo.
Altre informazioni al sito http://xogiving.org/
lunedì 24 settembre 2007
"Arancia Meccanica" in TV
LA PRIMA volta di Arancia meccanica in tv. Uno dei capolavori di Stanley Kubrick, a distanza di 36 anni dalla sua uscita nelle sale, va in onda per la prima volta in televisione in Italia domani, martedì 25 settembre. A trasmetterlo sarà La7 che non ha sprecato l'occasione e ha costruito una serata appositamente dedicata al film e al suo autore, con uno speciale di un'ora intitolato La meccanica dell'arancia. da "La Repubblica"
Chi non avesse mai visto questo "sconvolgente" film (perchè in effetti lo stomaco e i nervi vengono messi a dura prova)...prego di rimediare.
Kurenai no buta. Porco Rosso
Prendo spunto da questo anime, solo perchè è l'ultimo che ho visto in ordine cronologico, per parlare degli anime giapponesi in generale.
Avrei potuto prendere a caso uno dei film di Miyazaki (i già citati "La città incantata", "Principessa Mononoke", "Il castello errante di Howl", "Kiki consegne a domicilio","Il mio vicino Totoro"...) oppure dal meraviglioso "Una tomba per le lucciole" di Takahata o ancora dalla serie "Haibane Renmei".
Questo post è un invito, un suggerimento, ad allargare la visione di film d'animazione anche ai manga giapponesi (non mi sto riferendo ai vari Dragonball, Naruto, Pokemon, che passano sui canali italiani...), perchè vengono trattati altri temi rispetto ai soliti temi occidentali, e soprattutto in una maniera molto originale. Non sto criticando l'animazione occidentale, che qualcosa di buono la produce (vedi la Pixar o la Dreamworks...), ma critico il fatto che i temi trattati siano sempre gli stessi e con poca inventiva (vedi il fatto che ormai da shrek non si esce più, nonostante la qualità sia scadendo e temi siano ormai logori, si è deciso di produrre anche shrek 4 e 5, solo per portare avanti il prodotto).
Tra le tematiche ricorrenti dei film di Miyazaki troviamo la relazione dell'Uomo con la Natura, vista come contrapposizione anche feroce, ma che può ritornare armonia. Molto presente è la dimensione spirituale, presentando nei propri lavori creature mitiche e ultraterrene spesso prese dall'olimpo della mitologia nipponica. Si nota anche un'attenzione particolare alla valorizzazione delle diversità culturali e delle specie, che hanno influsso notevole nella trama di Nausicaä della Valle del Vento o di Principessa Mononoke. Infine possiamo riconoscere la presenza nella maggior parte dei suoi film, di protagonisti bambini: la loro innocenza, contrapposta alla violenza degli adulti, li porta spesso ad avere il potere di riappacificare gli uomini fra di loro e con la natura. Le tematiche di Miyazaki, oltre ad essere esposte nei dialoghi e nelle azioni dei personaggi, si concretizzano anche e soprattutto in celebri immagini ricorrenti nei film di Miyazaki: il volo nei cieli blu, la contemplazione di un grande albero, l'incontro con creature antiche e possenti, manifestazioni di una Natura che ha del divino. fonte:Wikipedia
Non solo disegni superlativi ma anche musiche incantevoli dell'inseparabile Joe Hisaishi. Per esempio: tratto dal "Il mio vicino Totoro"...non ve la toglierete più dalla mente! Assicurato.
Ma non esiste solo Miyazaki nell'animazione nipponica. Il grandissimo "Una tomba per le lucciole":un film che è difficile da rivedere, tanto fa male al cuore la sua visione. Ma assolutamente da vedere!
Come non citare anche le avventure delle 5 ragazzine di "Ichigo Mashimaro", e le loro situazioni ricche di gag da farti rotolare in terra?
Spero di aver convinto almeno qualcuno a convertirsi a questi film. Comunque chi non avesse la disponibilità di vederli da nessuna parte...mi fa sapere, così si organizza una serata a casa mia.
domenica 23 settembre 2007
È morto il Mimo. Minuto di silenzio
Marceau portò l'arte del mimo al suo livello più alto facendo conoscere al mondo il personaggio di Bip, malinconico clown con il fiore rosso appassito sul cappello e maglietta bianca a strisce nere (o nera a strisce bianche...sono "punti di vista"), che lo rese celebre.
«Il mio mestiere è non parlare - ha spiegato Marceau in un'intervista -. Il mimo è il testimone silenzioso della vita di un uomo. Questa arte tocca le coscienze del mondo intero senza distinzioni di lingua, di razza e di colore e consente di creare veramente un'unione fra tutte le persone del mondo». «Il mimo, come la musica, non conosce confini né nazionalità». «Se la risata e le lacrime sono le caratteristiche dell'umanità, tutte le culture sono immerse nella nostra disciplina».
Video
Approfitto di questo sfortunato evento per dire qualcosa sul silenzio.
Il silenzio è un bene prezioso. Non dobbiamo ridurlo solo all'intervallo tra un suono ed un altro.
Silenzio significa che dovremmo badare a ogni parola e a ogni azione che facciamo. Forse qualche volta neghiamo il silenzio, preferendo qualunque rumore, parola o distrazione, perché la silenzio interiore è una cosa rischiosa: ci rende vuoti e poveri, soli.
Non dobbiamo però rinunciarci. Bisogna invece imparare che non sempre la parola, il bisogno di dire per forza qualcosa, anche se non necessario, è meglio del silenzio, che come spesso si dice (anche se non si fa mai): il silenzio è meglio di mille parole.
sabato 22 settembre 2007
Amoradu 'e sa nadìa
Solu cando happo illacanadu
su coro a tocchedoso appo intesu;
e mi fit grae su essere attesu
ca mi parìa che maccu amoradu.
Bi cherian sos chelos annuzados
de addane, pro mover sos stenditos
chi fin assussegados e drommidos
e torru id d'una mi sun ischidados.
Fia nàscchidu in d'una maghìa
e deo chena mai m'abbizare.
Bi cheriat de abbèru s'istejare
pro mi fagher amare sa nadìa!
O cara terra chi m'has dadu lughe
sende addane m'intregas discossolu
e fintzas chi non torro cantu dolu
mi mattanat pro te, amore-rughe!
Mi est amore su pessare a tie
tantu chi sos toccheddos de su coro
pius increspan e pius m'addoloro
e mi furat su pasu, notte e die.
Francesco Dedola, 2005
Menzione d'onore per la sezione "Poesia d'amore"
Solamente dopo averla lasciata per gli studi, ho sentito l'attaccamento alla regione natale, come un "maccu amoradu".
Ci volevano i gli "imbronciati cieli lontani, per smuovere i sentimenti che erano addormentati e d'improvviso si sono svegliati".
Ci voleva "l'esilio" per riscoprire (e scoprire anche per la prima volta) le tradizioni sarde, che ho potuto condividere con altri che non le conoscevano. Ho trovato un piacere nel parlare il sardo che personalmente non avevo mai avuto.
A luglio di quest'anno, dopo aver fatto anche un viaggetto all'estero, desideravo fortemente tornare a casa, come mai prima d'ora. Avevo bisogno di mare, di silenzio e serenità, di pace e solitudine, che solo il mio paese può dare.
venerdì 21 settembre 2007
Culicidae
Con il termine generico zanzare si indicano moltissimi insetti che appartengono all'ordine dei , sottordine Nematoceri, famiglia Culicidi (Culicidae). Questa famiglia comprende 35 generi e ben 2700 specie.Le zanzare sono lunghe al massimo 15 mm e pesano da 2 a 2,5 mg.
In volo raggiungono la velocità da 1,5 a 2,5 km/h. Hanno abitudini prevalentemente notturne, anche se vi sono specie prettamente diurne.
Le larve sono sempre acquatiche, mentre gli adulti sono alati e subaerei. L'apparato boccale è lambente nei maschi che si nutrono di essenze vegetali e pungente-succhiante nelle femmine che in molte specie sono ematofaghe cioè si alimentano di sangue. Infatti per portare a maturazione le uova le femmine hanno bisogno di proteine che non sono presenti nella normale alimentazione. La femmina individua la preda grazie alla vista e all'olfatto, percependo le emissioni di anidride carbonica e acido lattico. Altre caratteristiche che influenzano l'individuazione da parte della zanzara sono la temperatura, il sudore (le sostanze volatili emesse con esso). Quando si posa sulla pelle la fora con le mascelle fino a raggiungere un piccolo capillare. Attraverso l'ipofaringe viene iniettata la saliva che ha potere anticoagulante e che per reazione allergica causa gonfiore, arrossamento e prurito. Quindi il sangue viene aspirato.
Beh, questi animaletti, stanotte, hanno veramente rotto le palle :(
giovedì 20 settembre 2007
...e come è arrivata se ne va.
Stranamente già stamani non mi sentivo più strano come ieri sera. Ho perfino dormito fino a tardi. Mi sono svegliato, ho fatto colazione. E poi con grande tranquillità mi sono riaddormentato come se mi attendesse nulla subito dopo pranzo.
In effetti ancora non mi sono capacitato di ciò che è successo, forse perché intendo aspettare anche quell'ultimo sforzo della settimana prossima. Forse stasera ne prenderò atto.
mercoledì 19 settembre 2007
È arrivata...
Eccola che arriva.
Ero meravigliato del fatto che ancora non fosse venuta...
Domani mi gioco 3 anni di lavoro e studio in 30 min.
Sono giorni che ormai tento di "limare" il discorso per attenermi ai tempi stabiliti.
Ma non ce la faccio più. Nella mia ultima prova ho sgarrato; evidentemente per stanchezza. Non ricordavo più le parole. Difficilmente si avrà tempo e lucidità domani per improvvisare il discorso, quindi, non c'è nulla da fare, bisogna saperlo a memoria, nella speranza che il cervello non faccia i capricci. Gli chiedo solamente di resistere un'altra giornata, poi li concederò una settimana di pausa. Però non mi dovrà giocare brutti scherzi. Non dovrò sbagliare neanche una parola, perchè anche una parola sbagliata può generare domande imbarazzanti a cui non saprò rispondere.
Chissà se ne sarò capace di questa impresa. In questo momento mi sento sempre più piccolo...sto diventando una biglia difronte ad una montagna..sempre più piccola.
Non oso pensare a come mi sentirò davanti alla commissione che mi dovrà giudicare da quella mezz'oretta. Chissà se riuscirò a guardarli negli occhi o terrò sempre la testa bassa o girata sui lucidi.
Ho fatto tanti esami in questi anni. Ma non ho mai provato questa sensazione.
Non ho neanche voglia di mangiare seppure lo stomaco brontoli...
Se fino ad un giorno fa mi sentivo prontissimo, oggi tutte le sicurezze stanno crollando.
Non sono più sicuro di farcela. Non può andarmi sempre bene...
Sono stanco...adesso mi faccio un bagno rilassante, con tanta schiuma...altrimenti i nervi mi saltano.
È una brutta sensazione...anche fisicamente, mi sento tutti i muscoli tirare.
Una sola consolazione: domani, comunque vada, è finito!
PS: oggi è anche il compleanno di mia mamma. Sperando di poterle regalare una soddisfazione per tutti i sacrifici che ha fatto per me. Auguri!
PS2: Ho fatto il bagno, mi sono infilato senza neanche aspettare che l'acqua salisse, era solamente di qualche mm...ho fissato per oltre 10 min la tenda blu della doccia... e non ho controllato la "crescita" della schiuma rilassante e alla fine sono venute solo qualche isolette nonostante abbia messo quintali di bagno schiuma...grrr
martedì 18 settembre 2007
I miei gatti - 1/2
Questo potrebbe essere il post "definitivo", potrei farlo infinitamente lungo; ho tante cose da raccontare sui miei gatti. In casa ho visto passare almeno 6-7 generazioni.
Potrei riempirlo con migliaia di foto.
Tutti questi "potrei", ci stanno proprio per dire che in realtà non farò un unico post, ma lascerò ogni tanto qualche aneddoto sui miei gatti.
Dovrei solo pensare con quale ordine...ma alla fine penso che non seguiro un ordine...scriverò quello che mi viene in mente.
Potrei iniziare da gatto Silvestro, dai vari Indy, Bianca & Bernie, Tigro, gli infiniti Mussi...
Purtroppo dalla regia mi fanno sapere che non posso mettere le foto, causa formattazione scriteriata. Quindi dovrete aspettare, perchè senza foto non si va da nessuna parte.
lunedì 17 settembre 2007
La notte - parte 2
Non c'è nulla da fare. Anche stanotte il mio cervello ha deciso di non farmi dormire. Si è messo a cantare. Con tutta questa musica come faccio a dormire?
Alla musica si è aggiunge anche la pioggia che normalmente mi concilia il sonno, ma stanotte cambia spesso intensità; inoltre va a sbattere su una tettoia di plastica e fa un casino tremendo.
Le sto provando tutte per dormire...ma nella testa continua continuo a sentire "L'uomo vivo (inno alla gioia)" di Capossela:E’ pazzo di gioia, è un uomo vivo
Giacché sono sveglio, riaccendo la luce. Di leggere non se ne parla neanche... Shakespeare è "difficile" anche senza musica nella testa. In teoria non è neanche troppo tardi, sono le 0:15, però domani mattina devo fare alcune cose importanti...e vorrei dormire.
Si butta di lato, non sa dove andare
E’ pazzo di gioia e è un uomo vivo
Di spalla in spalla di botta in botta le sbandate gli fanno la rotta
Che faccio?
[...]Meno male che la canzone che si è scelto è allegra, pensate se fosse stata "Eloquent sleep" de Dead Can Dance...
Ha raggi sulla schiena irradia gio-gio-ia
Le dita tese indicano gio-gio-ia
Esplodono le mani per la gio-gio-ia
Si butta in braccio a tutti per la gio-gio-ia
[...]
Mi sta capitando sempre più spesso che ad una certa ora io non abbia più controllo sui miei pensieri. La prima volta mi è successo quest'estate...
Se non fosse che non mi permetta di dormire, lascerei la mente vagare per i suoi spazi...
(forse ora ha finito...non sento più nulla....NOOOO, niente da fare...ha solo cambiato adesso, siamo passati a "Bicycle" dei Queen.
[...]Ci mancavano solo i campanelli delle biciclette.
Bicycle bicycle bicycle
I want to ride my bicycle bicycle bicycle
DRIN DRIN DRIN
[...]
Ore 0:29. Sono finite anche le scampanellate adesso. Spero solo che abbia finito....mi sembrerebbe di si. Adesso posso confermarlo.
Adesso mi sono venute in mente dei possibili argomenti da trattare sul blog: le foto, e i miei gatti.
Mai l'avessi fatto a pensare alla parola blog. Oramai come la sento c'è l'associazione di idee con un'amica (nonchè coautrice del presente blog anche se non ha ancora scritto nulla).
Oggi leggendo il suo blog (e relativi commenti) ho rischiato gravemente che mi venisse la carie ai denti: "baci di qua, abbracci di là, cani meravigliosi di su, bei gattini di giù." Ho ancora la bocca impastata. Nonostante questo, come non si può non voler bene a quella ragazza :-)
Ore 0:47. Oltre ad una leggera pioggia ora non sento più nulla. Riproviamo un pò a dormire.
Ronf Ronf Ronf...
sabato 15 settembre 2007
"Sa oghe"
A quasi un anno dalla sua scomparsa (17 Ottobre 2006), poco si è fatto per ricordare quella grande persona che è Andrea Parodi.
E’ passata in sordina, oltre i confini della Sardegna lo hanno saputo in pochi, ma quei pochi hanno provato a sollevare la voce per farsi lievemente sentire. Ci ha lasciati uno dei grandi interpreti musicali della scena sarda, uno che, insieme a Maria Carta, ha fatto conoscere le sonorità della nostra terra anche a coloro i quali non ne avevano mai avuto sentore. Un vasto percorso artistico, quello di Andrea Parodi, che spazia dall’esser stato la Voce dei Tazenda, alla sua avventura da solista, fino alle collaborazioni con De Andrè, Noa, Al Di Meola e Mauro Pagani.
Un’anima musicale che ha preferito “l’anonimato” di un percorso artistico di nicchia, piuttosto che le luci dei riflettori e la celebrità che lo aspettavano all’angolo. Cantando con i Tazenda è riuscito, nel 1991, grazie alla collaborazione con Pierangelo Bertoli, a vincere il premio per la critica con Spunta la luna dal monte/Disamparados durante il festival di Sanremo e subito dopo il premio Tenco per la stessa canzone; uno dei primi riconoscimenti pubblici a cui sono seguiti altri, fino alla sua decisione d’intraprendere la carriera da solista.
La notizia del tumore allo stomaco non gli ha impedito di fermarsi, anzi, dopo aver saputo di essere inoperabile si è dichiarato felice poichè, con l’operazione, avrebbero dovuto tagliare il diaframma, impedendogli di cantare ancora. Era diventato irriconoscibile per i capelli rasati - tutti se lo ricordavano con una lunga chioma e, negli ultimi anni, una folta barba quasi da asceta
Un amore sconfinato per la musica, per un’incredibile voce maschile che partiva dai toni del contralto per salire sempre più in alto sul pentagramma. Impensabile per la maggior parte dei cantanti maschili, raro nella storia della musica.
Io ricordo che "Disamparados" è la prima canzone che sapevo a memoria, già dall'asilo. Mio zio aveva fatto anche una cassetta dove la cantavo a squarciagola. Non credo che esista ancora però...purtroppo.
Per ricordarlo si potrebbe citare la sua versione inimitabile di "non potho reposare" ma sarebbe anche riduttivo. L'unico modo è di procurarsi la sua musica ed ascoltarsela ad occhi chiusi.
Riporto comunque le sue parole tratte da una delle sue ultime interviste:
Ciao Andrea, come stai? Tornare a cantare dopo tanti mesi è stato difficile. Sono in chemio da gennaio, quindi la voce è fuori allenamento. Sono come un giocatore che è rimasto fermo, ma mi dicono che da Costanzo ho cantato bene.
Come hai vissuto questi mesi? La notizia del primo tumore allo stomaco è stata una mazzata, ho subito pensato che avrei perso la voce perché operandomi mi avrebbero tagliato il diaframma. Invece sono stato giudicato inoperabile e in un certo senso è stato meglio così, almeno posso cantare. Dev’essere che qualcuno mi ha ascoltato...
Raccontami di questi nove anni senza Tazenda, perché vi siete sciolti? In effetti i Tazenda non si sono mai sciolti, da nove anni non lavoro più con loro e il motivo è che dopo i primi tre dischi non ero più soddisfatto. Troppi inquinamenti esterni e sentivo l’esigenza artistica di non chiudermi in un genere.
Quindi cosa è successo? Non ho più voluto andare in tv e cantare in playback, ho cominciato a girare per i più importanti festival del mondo... Io mi esprimo bene negli spettacoli dal vivo, sono un cantante emozionale, una mia canzone non è mai uguale da una sera all’altra: dipende da come mi sento.
Però domenica a Porto Torres c’è stata la grande reunion...Sì dopo tanti anni, quest’estate ci ritroviamo per almeno sei date, quattro in Sardegna e due sul continente. La prima è stata il 4 guigno a Porto Torres, dove sono nato.
Com’è andata?E’ stato bellissimo. C’era tantissima gente, ho sentito l’abbraccio del pubblico. Abbiamo suonato per due ore, ad un certo punto ho cominciato a sfogliare il libro delle canzoni dei Tazenda, e con voce e due chitarre ho riproposto dei frammenti di canzoni, anche a seconda delle richieste che venivano dal pubblico.
E con i tuoi colleghi? A metà concerto mi hanno fatto sedere e mi hanno cantato "La cura" di Battiato.
La grande popolarità ti manca? In realtà sto meglio di prima, il rischio quando sei famoso è di diventare un prodotto. Oggi ai miei concerti viene sempre molta gente, mi godo la famiglia e guadagno anche di più...
Dove hai trovato la tua ispirazione da solista?Ho viaggiato un po’ dappertutto, dalla Provenza alla Grecia, per conoscere altre realtà musicali e scoprire le melodie popolari del Mediterraneo. Poi, nel 2002, è uscito "Abacada", il mio primo album da solista.
Quando hai cominciato a cantare? Canto da quando sono nato...
Sei noto per cantare in sardo, di dove sei originario? Come ti dicevo, sono nato a Porto Torres. Ma mio padre era di Savona, figlio di pescatori, faceva il direttore di macchina sulle navi. Mia madre invece era sarda, molto attaccata alla terra, uno spirito un po’ selvaggio. Una stanza della casa era occupata dal cavallo, pensa che mio nonno è stato l’ultimo dei "pony express" che hanno lavorato in Sardegna.
La tua storia personale fra Liguria e Sardegna ricorda un po’ quella di De Andrè. L’hai conosciuto?Sì. Alla fine del’88 squilla il telefono, rispondo e sento "Sono De Andrè". "Sì e io sono Garibaldi...", mi è venuto da pensare. Invece era proprio lui. Era a Milano, mi ha invitato a cena e da lì è nata un’amicizia.
Come te lo ricordi? Tutti dicono che era un po’ orso, invece era una persona affabile. La prima volta che sono andato a casa sua era in cucina e mi ha accolto con queste parole: "Ciao, ho appena finito di preparare un minestrone alla genovese...". Ho sempre avuto molta stima di De Andrè, artisticamente negli ultimi anni era molto cresciuto.
Hai collaborato con lui per "Pitzinnos in sa gherra"Sì, però quando incontravo De Andrè si parlava di tutto, ma poco di lavoro.
E della collaborazione con Al Di Meola che mi dici?Mi ha notato lui mentre facevo il check sound prima di un concerto a Seui, in Sardegna, contro le scorie radioattive. Durante il concerto era in prima fila e, alla fine, mi ha detto: "Hai la voce più incredibile che abbia mai sentito, voglio fare qualcosda con te". (da quell’esperienza è nato lo spettacolo "Armentos" e il disco "Midsummernight in Sardinia", ndr).
I tuoi prossimi impegni? Ci sono i concerti con i Tazenda. Poi porterò avanti il mio spettacolo "Andrea Parodi, d’altro canto", ma per il momento non ho potuto fissare date per le mie condizioni di salute. Farò pochi concerti e, dal momento che sono anche un interprete, canterò anche brani di altri: come "Hotel Supramonte" di De Andrè.
La notte
Perchè le cose migliori si fanno sempre la notte?
Cosa ha la notte più del giorno?
Stanotte, invece di dormire alle 2, la mia mente si è messa a ripetere il discorso a memoria che dovrò fare per la presentazione del lavoro di tesi. Tutto normale (si fa per dire...) se non fosse che non ho idea di come faccia a saperlo dato che in tutta la giornata non sono riuscito a ripeterlo neanche una volta. Mi sono meravigliato da solo, anche perchè riuscivo a rispondermi alle domande con grande facilità che mi facevo (ovviamente non accadrà mai all'esame...perché sarà di giorno). Un'altra cosa è che la mente di notte non è più sotto il mio controllo, pensa e fa quello che gli pare...
È evidente che la notte, se il cervello non è andato a riposo, la materia grigia lavora meglio e di più. In effetti questa è una cosa che avevo notato da anni, ma ancora non sono riuscito a darmi una risposta sul perché.
Sarà per l'assoluto silenzio? O succede qualcosa di biologico nel nostro corpo?
Qualcuno sa darmi una risposta?
Je t'aime, moi non plus
Ascoltando "Le danze del XX secolo" ad un certo punto viene fatto un riferimento a "Je T'aime, Moi Non Plus" perchè negli anni sessanta-settanta venne censurata.
Mi sono incuriosito e sono andato a informarmi sul quale canzone fosse (il titolo non mi diceva nulla) e per quale motivo fosse stata censurata (come se il motivo non fosse già chiaro...).
Invece avevo già sentito più volte questa canzone. La cosa strana è che non avevo mai fatto più di tanto caso nè al testo, nè all' incedere ipnotico ed altalenante che lasciava poco spazio all'immaginazione.
Per chi non la conoscesse...Je T'aime, Moi Non Plus
Je T'aime, Moi Non Plus | Ti Amo, Neanche Io |
Je t’aime je t’aime Oh oui je t’aime - Moi non plus - Oh mon amour - Comme la vague irrésolue Je vais, je vais et je viens Entre tes reins Je vais et je viens Entre tes reins Et je me retiens - Je t’aime je t’aime Oh oui je t’aime - Moi non plus - Oh mon amour Tu es la vague, moi l’île nue Tu vas, tu vas et tu viens Entre mes reins Tu vas et tu viens Entre mes reins Et je te rejoins - Je t’aime je t’aime Oh oui je t’aime - Moi non plus - Oh mon amour - L’amour physique est sans issue Je vais je vais et je viens Entre tes reins Je vais et je viens Je me retiens - Non ! maintenant viens... | ti amo ti amo oh si, ti amo neanche io oh amore mio come l'onda irresoluta vado vado e vengo tra i tuoi reni vado vado e vengo tra i tuoi reni e mi trattengo, ti amo ti amo oh si, ti amo neanche io oh amore mio tu sei l'onda, io l'isola nuda tu vai e vieni tra i miei fianchi tu vai e vieni tra i miei fianchi ed io ti raggiungo, ti amo ti amo oh si, ti amo io non più oh amore mio l'amore fisico è senza uscita vado e vengo tra i tuoi fianchi vado e vengo e mi trattengo no ! ora Vieni! |
Con questa canzone Gainsbourg (autore della canzone) si inseriva prepotentemente nel tema in esplosione della "rivoluzione sessuale". La sua giovane compagna Jane Birkin era diventata famosa con il film Blow Up ("Ingrandimento fotografico") del grande regista italiano Michelangelo Antonioni, il film dove per la prima volta un'attrice recitava a petto nudo, non per qualche fotogramma e in modo subliminale ma esplicitamente.
In realtà il pezzo era stato composto nel 1967 da Serge Gainsbourg ed originalmente concepito per essere cantato in compagnia di Brigitte Bardot. Gainsbourg assieme a Brigitte, infatti, la incide, ma... all'ultimo momento la bella BB si oppone alla sua pubblicazione.
venerdì 14 settembre 2007
Ognuno vede ciò che vuol vedere
In senso orario o in senso antiorario?
Questo sta a voi deciderlo!
All'inizio sarà particolarmente difficile riuscire a farle cambiare senso, ma vi assicuro che con un piccolo sforzo di immaginazione vedrete che magicamente inizierà a girare in senso opposto. Non sto tentando di fregarvi. Non è un filmato lungo dove ogni tanto rotea in senso diverso. Potete per questo guardarla in 2 contemporaneamente e confrontare le risposte. È solo un'illusione dettata dall'assenza di punti di riferimento 3D.
Inquietante però, vero?
"Edward scissorhands"
"Una fiaba moderna, con un protagonista tanto affascinante quanto strano, e con un fondo di amarezza per il destino che la gente normale riserva a chiunque è diverso."Non credo che questo film abbia bisogno di presentazioni, l'abbiamo visto tutti.
Io l'ho rivisto stanotte. E nonostante sia non molto di più che una favola, si parla di poesia, amore, intolleranza alle diversità, pregiudizi, senza, fortunatamente, essere retorici. Il tutto viene condito infine con una buona dose di ironia, che solo persone come Burton riescono a dare.
Scene come: Depp, con le mani/forbici incrociate, sdraiato sul letto ad acqua che ondeggia e la Ryder che balla, sulle note di una struggente musica di Elfman, sotto la neve "artificiale" prodotta dal lavoro di Edward, valgono da sole l'intero film...
giovedì 13 settembre 2007
Der Wanderer über dem Nebelmeer
I punti di vista possibili per osservare un qualsiasi oggetto, immagine, o situazione sono infiniti. Di conseguenza uno specifico punto di vista assume un preciso significato nel momento in cui viene scelto come tale.
La sua valenza però non è assolutamente oggettiva, ma soggettiva; infatti un dato punto di vista può scaturire nelle persone che lo assumono diverse sensazioni e di conseguenza diversi significati.
Ad esempio, l'immagine che segue avrà infinite descrizioni diverse a seconda della persona che scrive, ognuno avrà una cosa diversa da dire...
Dice Immanuel Kant:
"la vera sublimità deve essere ricercata solo nell'animo del giudicante, non nell'oggetto naturale, il cui giudizio è reso possibile solo dallo stato dell'animo. [...] Ma l'animo si sente elevato nella propria stima, quando, contemplando gli oggetti, senza riguardo alla loro forma, si abbandona alla immaginazione e alla ragione, la quale ultima, pur unendosi all'immaginazione senza alcun fine determinato, la estende, e insieme trova che tutta la potenza dell'immaginazione stessa è inadeguata alle sue idee"Io mi ricordo quest'immagine nel libro di letteratura francese (una delle pochissime cose buone di quel libro...), nella pagina di introduzione al romanticismo. Ogni volta che penso al romanticismo, penso a quest'immagine che riassume tutti i concetti della corrente che tutti noi conosciamo e che non sto qui a ripetere...
Ora a voi la parola...cosa vi dice questa immagine, cosa vi suscita, quali parti del cervello vi attiva...