Sezione molto interessante questa della ristorazione. Problematica potrebbe essere infatti prendere la decisione di andare in Giappone considerando quel che si sente dire in giro della cucina giapponese: quel pesce fritto, quel pesce crudo, quei brodini...
Quel pesce fritto, quel pesce crudo, e tutte quelle altre cose, sono buonissime!!!!
La moda occidentale del sushi non è che una pallida imitazione della cucina originale giapponese.
Ma andiamo per ordine. Parlerò prima dei piatti che ho assaggiato e poi dei "sistemi" di ristorazione giapponesi, in alcuni casi molto particolari e interessanti.
Riso: il riso è l'elemento quasi immancabile in ogni piatto. È importante, tant'è che esistono negozi che vendono solo riso. È cotto quasi sempre al vapore, risultando leggermente colloso per facilitarne la presa con le bacchette.
Sashimi: pesce crudo filettato e servito con salsa di soia e rapa. Pregiato il tonno grasso. Preparato con pesce freschissimo (quindi attorno alla zona di Tzukiji dove c'è il mercato del pesce) è divino, si scioglie in bocca letteralmente.
Sushi: sashimi assieme a delle polpettine di riso e un tocchettino (se non fugge il dito al cuoco) di Wasabi, salsetta piccantissima. Attenzione a non gustarlo direttamente (il wasabi dico), gli effetti possono essere sgradevoli. Il sushi più prelibato è l'unagi, anguilla leggermente grigliata e con la salsa di soia. Il mio piatto preferito!!!
Okonomiaki: la cosa più vicina a questo piatto è una frittata. Può essere fatta con pesce, carne e verdure, legati assieme da un uovo e cotti su una piastra rovente posto al centro del tavolo. Letteralmente significa "cucina come preferisci". Si possono infatti trovare molti ristoranti dove viene lasciata libera scelta al cliente su come comporre la pietanza a proprio gusto, scegliendo tra una grande varietà di ingredienti come carne, frutti di mare e verdure, da intingere poi nell'ingrediente principale, costituito da una pastella di cavolo verza e altre verdure, per formare così una specie di frittata da cuocere sulla piastra. Viene condito con una salsa per okonomiyaki e può essere ricoperto con salsa di soia, maionese, ao-nori (alghe essiccate), scaglie di pesce e quant'altro suggerisca il proprio gusto personale
Soba: sono degli spaghetti marroni di grano saraceno. Si mangiano sia freddi che caldi o in forma di zuppa. Particolarmente buona (almeno secondo me) è la versione aki-soba con l'aggiunta di un po' di piccante, di pezzetti di carne e di altre spezie.
Tempura: pesce o verdure fritte in pastella. Servito assieme alla salsetta per il tempura (non so esattamente di cosa è fatta)
Mishiru: zuppa di miso, pasta di soia fermentata. La chiamano sempre zuppa di miso, ma in realtà esistono mille versioni di questa zuppa dal sapore sempre buono e delicato anche se volte fa un po' di senso mangiare quel che c'è dentro.
Tè: Il tè viene servito in ogni momento della giornata, è il simbolo dell'ospitalità e ha quindi un significato molto importante nella cucina e nella cultura giapponese. Il tè giapponese è generalmente di colore verde poiché non subisce processi di fermentazione, è molto rinfrescante e dissetante. Ha un gusto amaro e viene bevuto anche durante i pasti, al posto dell'acqua.
Questi sono alcuni dei piatti che ho provato. Ma descriviamo un po' come funziona la ristorazione.
Si parte dal fatto che difficilmente i giapponesi ti lasciano senza mangiare. Infatti ogni 2/3 metri è presente un ristorante. Esistono palazzi interi di 8 piani di ristoranti. In qualsiasi centro commerciale c'è almeno un piano dedicato alla ristorazione. E non è che nei centri commerciali si mangi meno bene. Si mangia bene ovunque. A volte però si può mangiare anche meglio. Ma il limite inferiore è più che soddisfacente.
Particolarità dei vari ristoranti è la monotematicità: il singolo ristorante è specializzato su un tipo di pietanza e basta. Devi decidere da prima cosa vuoi mangiare. Effetto collaterale è se si va a cena in compagnia e due persone vogliono piatti diversi.
Per la scelta del mangiare basta farsi un giretto in un piano di un centro commerciale. Fuori dai singoli ristoranti c'è un tavolo imbandito di piatti (di plastica o cera) che mostrano ciò che puoi trovare all'interno. Seppur fatti di plastica a volte sembrano davvero appetitosi.
Scelto il piatto entri e verrai accolto da un fragoroso "Irasshaimase" (benvenuto/a). Ti fanno accomodare e ti servono subito té, bacchette e un asciugamanino bollente sterilizzato per lavarti le mani (secondo me in inverno quella sensazione deve essere bellissima :) )
Il resto funziona come tutti i ristoranti di questo mondo tranne che per il ringraziamento in serie di tutti i cuochi e dei camerieri quando stai per lasciare il locale: Arigato gozaemaaaaaaaas.