PARIGI - Guai a sculacciare i bambini, guai a chi pensa che una piccola violenza possa avere effetti positivi: tra poco questa pratica vecchia come il mondo potrebbe essere vietata in tutti i paesi europei.
Perlomeno se i governi finiranno per accettare la proposta formulata dal Consiglio d'Europa, organizzazione più larga dell'Unione europea, che propone ai suoi 47 membri di imitare l'esempio dato quasi trent'anni fa dalla Svezia, primo paese a bandire le punizioni corporali, di qualsiasi tipo, a casa come a scuola. Misura destinata a sconcertare gran parte dei genitori, abituati a considerare uno scapaccione un "sano" ausilio educativo. In autunno, il Consiglio d'Europa lancerà una campagna per "cambiare le mentalità" nella speranza di arrivare a un'abolizione completa di tutte le punizioni corporali, compresa la sculacciata. fonte "La Repubblica"
LONDRA - Il governo britannico ha deciso di non intervenire sulla legge vigente che regola «le sculacciate». Il divieto assoluto di sculacciare i figli non funzionerebbe secondo il ministro Kevin Brennan, che ha accolto la posizione dei genitori, i quali, pare, vogliono continuare ad avere la possibilità di «suonarle», almeno entro certi limiti, ai proprio pargoli. In Inghilterra e Galles le leggi che regolano la materia sono diventate più rigide con il Children's Act del 2004, per fermare la mano a genitori che si erano resi responsabili di punizioni esagerate nei confronti dei loro figli, pure avendoli definiti provvedimenti educativi «ragionevoli». fonte "Corriere della sera"
Chi ha ragione? Parigi o Londra?
Un figlio non si deve toccare perchè uno schiaffo non è educativo, oppure, una "sussa" (come si dice dalle mie parti) serve per impedire che il figliol prodigo diventi strafottente?
Personalmente sono dalla parte di Londra. Secondo me anche le sculacciate possono essere educative.
Un figlio che non riceve rimbrotti dai genitori, anche a mezzo di ceffoni e sculacciate su misura, ma solo accondiscendenza per ogni desiderio, si sente trascurato, abbandonato a se stesso con un obbligo al fai da te - non si sente né protetto né amato.
Ovviamente, come ogni altra cosa, anche gli schiaffi devono essere dati con una giusta dose e equilibrati alla "marachella". Sono inoltre da considerarsi solo alcuni casi, come per esempio nel caso che il figlio ripeta nuovamente un'azione sbagliata dopo che gli era stato spiegato. Vedrete che ora capiranno....
lunedì 29 ottobre 2007
Educazione dei figli: prima parte
martedì 23 ottobre 2007
La fontana in rosso
Voglio invece concentrarmi sulle reazioni. Due sono le principali reazioni: c'è chi condanna il fatto per deturpamento di un bene culturale, scandalizzati; altri invece dicono: «Fontana di Trevi Rossa. Finalmente! Evviva!». Parecchi sono stati i favori, definendo il fatto come "un'opera d'arte".
Oliviero Toscani (fotografo)
«Ma sì, naturalmente i bigotti si sono spaventati, perché la creatività spaventa».
Sgarbi (mi serve citarlo purtroppo...) ha detto: «Le cose permesse sono belle cose, invece le cose non permesse sono sempre considerate brutte».
Ora provo invece ad esprimere la mia idea sull'evento.
Anche io ho pensato, per prima cosa, che fosse una trovata per il festival del Cinema che era appena iniziata a Roma. Comunque ho pensato anche io..."guarda che figo. Una cosa affascinante, no?". Però ovviamente riflettendoci un attimo, sto dalla parte di chi ha recriminato il fatto. Infatti non può essere esaltato, e non ci si può congratulare con lui, nonostante abbia fatto una "bella opera d'arte", cose che da Andy Warhol non si vedevano più, perchè l'emulazione è sempre dietro l'angolo. Se fosse permessa una cosa simile, pensate a quanti esaltati colorerebbero varie fontane con i colori della propria squadra? E se lo facessero con tinte che non vanno più via e rovinassero le fontane? Questa è stata una bravata indolore...però
Di solito io non sono a reprimere la creatività per il fatto che ci siano degli emulatori sconsiderati...però nel caso in questione la situazione potrebbe degenerare velocemente.
lunedì 22 ottobre 2007
Ragazzi, ma perché bevete cosi tanto?
In Gran Bretagna bisogna avere 18 anni per poter bere o comprare alcol, ma qualche anno fa si parlava di alzare l’età a 21 anni.
Insomma, con una legge proibizionista si spera di poter lottare contro l'alcolismo tra i giovani.
In Italia o in Francia, e cosa banale che la famiglia esca la sera con i figli anche piccoli, si va al ristorante, si va a prendere il gelato al bar, le nozioni di mangiare bene e bere vino vengono associate dalla piccola infanzia. In Francia o in Italia, si trova spesso una bottiglia di vino sul tavolo per pranzo o cena....
Gli adolescenti francesi o italiani sono abituati a ritrovarsi al bar, durante il giorno, dopo scuola o la sera, chi beve succo di frutta, chi beve te o caffè, e certo chi prende una birra ….
Non voglio negare assolutamente che in Francia o in Italia il consumo di alcol tra i giovani non sia un problema!
Ma il problema mi sembra meno diffuso....
In Gran-Bretagna, ci troviamo davanti al problema dell’interdizione per i giovani di entrare in un pub prima dei 16 anni, e di comprare e consumare alcol prima dei 18 anni.
Ma non lo sappiamo tutti che veniamo attratti proprio dalle cose che ci sono proibite?
Il fatto di non poter andare al pub o acquistare alcool non e mai stato un problema per un minorenne britannico, basta mandare l’amico più grande, o il fratello dal "off license" della zona ....(che sarebbe il negozio che vende solo alcolici)
Qui non e raro vedere un gruppetto di giovani ubriacarsi la sera nei parchi o giardini pubblici, sopratutto nelle zone dette "deprived areas", cioè le zone più povere economicamente.
O e solo che si notano di più perché loro vanno a bere all'aria aperta sotto gli occhi di tutti, mentre magari i giovani provenienti da ambienti più agevolati economicamente hanno la possibilità di uscire più spesso in discoteca o club e organizzare feste a casa ?
Fino a poco tempo fa, ci trovavamo anche di fronte a la chiusura dei pub alle 11.30, fattore aggravante secondo me, del consumo alto di alcol tra gli adulti: si beveva molto in poche ore, col risultato che la polizia doveva essere presente in città davanti ai pub all’ora della chiusura….
Che poi qui in Gran-Bretagna non si scherza, si beve con un obiettivo: ubriacarsi!
venerdì 19 ottobre 2007
La storia di Cioccotto: il cioccolatino n°8
Nella scatola lucente gli otto cioccolatini borbottavano per la noia e si giravano ciascuno nella sua scodellina di carta arricciata.
Un giorno il cioccolatino n° 8, che chiamerò Cioccotto per far prima, cominciò a scavalcare i suoi compagni di fila che brontolarono:
"Dove va questo noioso? Che bisogno c'è di spingere? Non hai anche tu il tuo posto?"
"Voglio uscire da qui per girare il mondo!"
Bravo! Gira, gira. Vedrai che finirai ugualmente come ogni cioccolatino."
"Può darsi che finirò come dite voi, ma voglio provare. Addio amici!"
E Cioccotto, rotolando rotolando, arrivò vicino al coperchio della scatola, spinse un po' e finalmente si trovò fuori, sul pavimento del negozio, con un'ammaccatura sul bel vestito di stagnola rossa.
"Evviva la libertà! Evviva l'avventura!" esclamò Cioccotto, e si guardò attorno.
Vide accanto a sé una cosa grande, lunga e quando si accorse che era la scarpa del padrone, rotolò subito più in là per non farsi schiacciare; ma la granata non l'aveva vista, e così fu spazzato fuori dell'uscio, sulla strada.
Per fortuna passava un carro col ciuco fra le stanghe e il contadino accanto, e Cioccotto andò a finirci proprio dentro.
"Ohimè che paura! Che botta! Se continua così mi sembra un gran bel vivere, questo!" e si aggiustò alla meglio in un angolino.
Per sua maggior sfortuna pioveva a dirotto e il povero cioccolatino tremava di freddo.
Cominciò a lamentarsi:
"Aiuto! Aiuto!"
Il ciuco Pepesale, sospettoso come tutti i ciuchi, si fermò impaurito e il padrone che si chiamava Zanetto, gridò:
"Che cosa succede? Perché ti sei fermato?"
Pepesale non rispondeva e Cioccotto si lamentava sempre più forte.
Anche Zanetto sentì quella vocina e guardando dentro il carro vide finalmente Cioccotto:
"Cosa vedo mai! Un cioccolatino parlante? Roba dell'altro mondo! Forse è venuto dalla Luna o da Marte! E cosa vuoi da me?"
"Per carità, toglimi di qui. Sento tanto freddo e sono tutto bagnato!"
"Come, sei un lunatico o un marziano e sei fatto di cioccolata?"
"Sono un cioccolatino terrestre e ti prego di aiutarmi sennò muoio.
"Va bene, va bene! Vieni qua a cassetta vicino a me, ti riparerò con l'ombrellone. Ma come mai, se permetti la domanda, ti trovi qui? I cioccolatini non stanno nelle belle scatole fiorite e lucenti?"
"Ci stavo nella scatola, ma sono scappato per vedere il mondo."
"E che te ne pare? Ti piace?"
"Mica tanto. E' grande e bello ma pieno di pericoli per me che sono di cioccolata."
"E allora, che cosa pensi di fare?"
"Non lo so ancora. Starò a vedere come va."
Zanetto e Cioccotto arrivarono a casa e si accomodarono in cucina: Zanetto a sedere accanto al fuoco e Cioccotto sul tavolo, lontano dal fuoco, e lì stavano tranquilli e contenti di potersi riposare.
Ad un tratto Cioccotto sentì strillare un bimbo piccolo:
"Uhè! Uhè! Uhè!"
"Chi piange?" Chiese Cioccotto a Zanetto.
"E' il mio nipotino più piccolo."
"Perché piange?"
"Perché vuole una chicca ma non ne abbiamo punte in casa.
"Io andrei bene per il tuo nipotino?"
"Certamente, ma mi dispiace per te, che dovrai sparire dal mondo."
"Non darti pensiero per me. Questo è il destino d'ogni cioccolatino che viene al mondo. Portami dal tuo nipotino. Addio Zanetto e grazie delle tue premure."
"Addio mio caro Cioccotto."
Appena il bimbo ebbe il cioccolatino smise di piangere e balbettò: "Nonno, bello! Nonno, buono! Grazie nonnino!"
Cioccotto sentì, chiuse gli occhi, rotolò nel pancino del bimbo senza rimpianto, soddisfatto di essere scappato dalla scatola e di aver visto per ultima cosa un visino felice di bimbo.
lunedì 15 ottobre 2007
È nato prima l'uovo o la gallina?...e quale dei due è meglio?
Dato che abbiamo citato Schopenhauer, scomodiamo anche il buon vecchio Aristotele, che con la sua filosofia era riuscito a dare una risposta a questa domanda. Dopo aver risflogliato gli appunti del liceo... secondo Aristotele ogni ESSERE era un sinolo (insieme inscindibile) di ATTO (in quanto possiede determinate proprietà) e POTENZA (in quanto non possiede una determinata qualità ma può acquisirla).
Oltre a queste definizioni, il filosofo aggiunse che l'ATTO veniva prima e la POTENZA dopo: "non vi è passaggio da potenza ad atto se non vi è un atto preesistente (motore).
Quindi alla domanda se è nato prima l'uovo o la gallina, Aristotele risponderebbe 'la gallina', proprio perché la gallina è la realizzazione compiuta di ciò che è solo in potenza, che potrebbe avvenire ma non è ancora, mentre solo ciò che è in atto ci permette di conoscere quello che è in potenza.
Solo in questo momento però mi sono accorto che ho utilizzato il modo di dire sbagliato per quello che in realtà volevo dire, per via di un'assonanza delle due frasi. :)
Lascio comunque il 'pippone' su Aristotele.
Il tema iniziale del post era invece: è meglio un uovo oggi o una gallina domani? (la seconda domanda nel titolo è stata aggiunta in questo momento :) )
Questa domanda all'apparenza una domandina che normalmente si snobba, perchè di solito viene fatta ai bambini. Tuttavia penso che nella risposta a questa domanda sia racchiusa la propria filosofia di vita, il proprio modo di ragionare ad ogni situazione.
La mia risposta alla domanda, se vi interessa, è: "nella maggioranza dei casi è meglio una gallina". (ovviamente ci sono le eccezioni...ma al momento me ne vengono in mente pochissime).
Provo a motivare la mia risposta. Andando molto sul pragmatico, basti dire che da una gallina si possono fare più uova, alcune le mangi, altre le lasci per la riproduzione. Ci sarà da aspettare un pò, ovviamente. Invece se lo mangi direttamente...finisci lì, non ne hai altri.
Andando al significato più ampio della risposta dico, invece, che è migliore la soddisfazione maggiore futura (magari più d'una derivate dagli stessi sforzi per ottenerla) che una singola, istantanea, labile, ora. Sfortunatamente non riesco a esprimermi come vorrei, provo con un esempio.
Lo scopo della lettura di un libro non è sapere come va a finire, altrimenti uno leggerebbe solamente l'ultima pagina e amen, ma sta nel seguire la storia. Allora il finale acquisterà un sapore completamente diverso.
Non so se sono riuscito a spiegarmi con quest'esempio. Nel caso, se mi vengono altre idee, modificherò il posto o metterò un commento.
Comunque, come detto prima, secondo me dalla risposta a questa domanda si può capire molto di una persona. Ma non non credo che la mia sia la risposta giusta, l'importante è che sia accompagnata con un commento alla risposta. Non solo "uovo" o "gallina" per intenderci.
domenica 14 ottobre 2007
La saggezza
In questo pomeriggio di scarsa voglia di studio ho riletto alcune pagine di un libro che ho iniziato a leggere quest'estate; si tratta di "Aforismi per una vita saggia" di Schopenhauer.
Vi faccio partecipi di queste righe:
"...Il saggio basta a se stesso e sa riempire di pensieri il silenzio che lo circonda. Contempla con distacco il mondo e non porge l'orecchio al chiasso che si fa nel roveto delle opinioni. Non si iscrive a partiti e non raglia in coro la canzone del giorno; non si accorda ai cortei e non nuota in gruppo come i tonni; non va sbraitando nelle piazze e non viene a collutazione con chi fa il saluto con la mano chiusa o con la mano tesa. Anzi considera folli quelli che si atteggianoa miglioratori del mondo e non si accorgono di non essere neppure capaci di governare se stessi.[...]Significa soltanto che la saggezza impone una scelta e limitazione dei bisogni, senza mai sacrificare ciò che si è, a ciò che si rappresenta, ossia la propria individualità, che è il bene supremo, alla moda e alla commedia del mondo"
Ma noi riusciamo veramente ad essere ciò che siamo veramente? Oppure giorno per giorno mettiamo delle maschere per vivere meglio, o sopravvivere nelle nostre giornate? Siamo capaci di stare ancora da soli? Perché a volte la solitudine la viviamo come una condanna? Perché pur di essere in un gruppo siamo disposti ad omologarci alla massa?....sono domande che mi vengono mentre dal di fuori osservo il mondo che mi circonda...di ragazzi che non stanno stare da soli...ragazzi che riempiono il silenzio di rumore...di materialità...
giovedì 11 ottobre 2007
Effetto Ratatouille
Essi temono in Germania una corsa all’acquisto di ratti come avvenne alcuni anni fa dopo l’uscita di La carica dei 101, con protagonisti i Dalmati, i cani bianchi a macchie nere. A parte il fatto che finora i ratti in Germania erano considerati piuttosto una calamità e non un animale domestico, la preoccupazione degli amici degli animali in Germania è che dopo l’improvvisa passione, subentri il disinteresse già riscontrato in passato. I cani dalmati, passato l’entusiasmo, in moltissimi casi erano stati abbandonati oppure erano stati tollerati per molti anni di mala voglia. Ma sebbene un ratto viva due o tre anni è quindi molto meno dei 12-13 anni di un cane, va ricordato che questi animali una volta adulti con i loro dentoni da rosicanti e la lunga coda glabra non sono più così graziosi come da piccoli. Subito dopo l’uscita del cartone animato Alla ricerca di Nemo, con il buffo e simpaticissimo pesce tropicale a strisce colorate, moltissimi bambini in Germania hanno pensato di fare un favore ai pesciolini dell’acquario e li hanno buttati nella tazza del gabinetto, per ridare loro la libertà.
Dato che queste cose succedono veramente, personalmente punto il dito non con i bambini innocenti, ma con i genitori pirla (scusatemi il termine) che non riescono a dire di no ai figli.
...ottiene sconto di pena perché "sardo"
CAGLIARI - Incredibile sentenza ad Hannover. In un processo per violenza sessuale, un uomo ha avuto riconosciuta l'attenuante di essere sardo. Ha tenuto segregata per giorni la ex fidanzata, l'ha picchiata, violentata, torturata e umiliata in vari modi ma ha ottenuto uno sconto di pena. Un ventinovenne cameriere è stato condannato a sei anni di carcere: il giudice gli ha concesso le "attenuanti etniche e culturali".
La sentenza è di un anno fa ma è stata resa nota solo in questi giorni in quanto il legale del giovane, l'avvocato Annamaria Busia, sta tentando di fargli scontare la pena in Italia. "Ho ottenuto una copia tradotta in italiano, con il timbro del tribunale tedesco, - ha spiegato all'Agi - in vista dell'udienza per il trasferimento in Italia prevista il 23 ottobre in corte d'appello a Cagliari". E nella sentenza si legge testuale: "Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. E' un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante".
Il fatto di essere nato in Sardegna, per il giudice tedesco, rende quindi meno grave la responsabilità di in giovane che, convinto che la fidanzata lituana lo tradisse, l'ha tenuta prigioniera per tre settimane sottoponendola anche a violenze sessuali di gruppo. Le convinzioni sui sardi del magistrato, a dir poco bizzarre, hanno fatto risparmiare al cameriere almeno due anni di carcere. Il suo avvocato rimane comunque indignato. "E' una sentenza razzista", afferma sconcertata Annamaria Busia.
fonte "Repubblica.it"
Quando ho letto questa notizia, mi sono fatto subito una domanda:
Ma come ci vedono gli altri? Quale esperienza ha avuto il giudice per aver detto "il quadro del ruolo dell'uomo e della donna esistente nella sua patria"?
Secondo lui, trattiamo in maniera diversa le donne rispetto ad altri punti del globo?
Mi ha inquietato non poco quest'affermazione, ed ho ancora gli occhi sbarrati tanto sono ancora allibito. Spero che non sia un'opinione diffusa, ma solo nella mente di quel giudice tedesco. Tra l'altro: cosa ne saprà un giudice tedesco della cultura sarda? C'è venuto in vacanza? Ha vissuto per anni in Sardegna? Boh
lunedì 8 ottobre 2007
Perché i LEGO sono il giocattolo più geniale del mondo?
Ma Sofia era un'allieva diligente. Cominciò a rovistare nel ripiano più alto dell'armadio e alla fine vi trovò una borsa di plastica piena di Lego di tutte le forme e dimensioni.
Per la prima volta dopo tanto tempo, si rimise a giocare con i mattoncini di plastica. E cominciò a riflettere.
È facile costruire con i Lego, pensò. Anche se hanno forme e dimensioni diverse, tutti i pezzi si possono incastrare fra loro. E poi sono indistruttibili; Sofia non riusciva a ricordare di aver mai visto un Lego rotto. In effetti tutti i mattoncini sembravano nuovi fiammanti come quando glieli avevano regalati molti anni prima. E poi ci potevi costruire qualsiasi cosa: dopo li smontavi e il tutto era pronto per creare qualcos'altro.
Che si può volere di più? Sofia arrivò alla conclusione che effettivamente i Lego potevano essere definiti il giocattolo più geniale del mondo. Ma che cosa c'entrasse questo con la filosofia era ancora un mistero.[...]
Il filosofo greco Democrito ipotizzò che tutto fosse composto di mattoncini invisibili, ciascuno dei quali era eterno e immutabile, e a questi elementi minimi diede il nome di " atomi ".
La parola átomos significa " indivisibile ". Per Democrito era fondamentale sottolineare che gli elementi con cui viene costruita ogni cosa non potevano essere divisi all'infinito in parti sempre più piccole: se così fosse stato, infatti, non si sarebbero potuti utilizzare come mattoni da costruzione. I mattoni costitutivi della natura dovevano anche essere eterni, perché niente può essere creato dal niente.
A suo avviso, poi, gli atomi dovevano essere solidi e compatti, ma non uguali tra loro. Altrimenti sarebbe stato impossibile spiegare come gli atomi fossero in grado di creare tutto, dai papaveri agli ulivi, dalla pelle di capra ai capelli umani.
Democrito sosteneva che in natura esistono un numero infinito di atomi diversi. Alcuni sono rotondi e lisci, altri sono irregolari e curvi: proprio perché sono dotati di forme diverse possono unirsi per formare corpi diversi. Tuttavia, pur essendo assai numerosi e alquanto differenti, sono tutti eterni, immutabili e indivisibili.
Quando un corpo, per esempio un albero o un animale, muore e si decompone, gli atomi si disperdono nuovamente e possono essere riutilizzati in nuovi corpi. Gli atomi si muovono nello spazio vuoto e si aggregano per formare le cose che vediamo intorno a noi.
Adesso hai capito che cosa ti volevo suggerire parlandoti dei lego? Hanno più o meno le stesse caratteristiche degli atomi di cui parlava Democrito, e proprio per questo motivo sono così adatti per costruire. Anzitutto sono indivisibili, variano nella forma e nelle dimensioni, sono solidi e impermeabili. I Lego hanno anche agganci che permettono loro di unirsi per costruire tutte le figure immaginabili e possono essere separati in vista dei loro riutilizzo.
Ed è proprio questo il motivo per cui i Lego sono così famosi: la loro capacità di essere continuamente riutilizzabili.
[...]
Tratto da "Il mondo di Sofia" di Jostein Gaarder
Prendo in presto questa parte del libro de "Il mondo di Sofia" per parlare del Gioco.
Fortunatamente esistono ancora persone con l'estro di Nathan Sawaya che creano delle sculture con il lego incredibili, di ogni forma e dimensioni. Addirittura, ogni cosa nel suo studio di Manhattan è fatta con il lego: dal computer, ai soprammobili, dal cestino di frutta al vaso di fiori.
Come negare che ho giocato per anni ai Lego. A casa c'è ancora un bidone con migliaia di pezzi. Mi ricordo che dopo aver fatto le mie "creazioni" mi dispiaceva tanto distruggerle...quindi quando lo dovevo fare, lo facevo in fretta, per essere il più indolore possibile. Avevo creato di tutto...astronavi, jeep, ristoranti, case enormi...
Se vi è venuta voglia di giocarci (ma sicuramente RIgiocarci), in rete si trova un tools che mette a disposizione tutti i pezzi per sbizzarrire la vostra creatività. Se volete poi postare le vostre opere, si può creare un apposito spazio all'interno del blog.
Tools di sviluppo LEGO
Altro Link...immagini
Bohemian Rapsody... e Mindstorm Autofabrik due perle dal mondo LEGO
domenica 7 ottobre 2007
A chi vuoi piu bene? Agli anziani o agli animali?
un agente della RSPCA http://www.rspca.org.uk/, società protettrice per gli animali qui in Gran Bretagna, era stato chiamato su un cantiere da una squadra di muratori, che per caso avevano buttato giù un nido con uccellini appena nati...
Non sapevano cosa farne e hanno subito contattato la rspca, che al più presto ha mandato un agente. Abbiamo potuto vedere il filmato perché la BBC stava filmando il lavoro di quel agente della rspca, in un programma che si chiama " RSPCA, Have you got what it takes?".
La scena era quasi surreale, "voi sapete che buttare giù un nido e un reato, avete fatto la cosa giusta nel chiamarci, magari lo rimettiamo dov'era, e aspettiamo per vedere se la mamma li viene a nutrire, però se è così, dovrete fermare la costruzione per un po'....???"dice l'agente della rspca.
Poi alla fine siccome la mamma di quei uccelli non si faceva vedere, l'agente prende la decisione di portare il nido dal veterinario della rspca, dove viene messo con altri nidi, e vediamo un veterinario che li nutrisce con la siringa!!!
Io sono amante degli animali, e proprio questa scena mi ha fatto tenerezza e in quel momento devo dire che ho provato un grande orgoglio a vivere in questo paese!
Gli inglesi amano gli animali. Non c'è dubbio!
Mi ha fatto notare la mia amica Marina una volta,"ma che strano questi inglesi, appena vedono un cane per strada, si fermano, ma che bello, come si chiama, quanti anni ha, lo posso accarezzare?", poi magari vedono un bambino e niente, neanche una parola......
Pochi mesi fa, un giornalista della BBC ha fatto un programma in cui se ne andava in giro per la città, con due scatolette, una con la scritta "doni per gli animali", e l'altra"doni per aiutare le persone anziane". Fermava la gente per strada e dava loro la scelta di dare qualche moneta a l'una di queste due "cause".
Alla fine della giornata, aveva raccolto tanti soldi per gli animali, e pochi per le persone anziane....
PS: Adesso vi vorrei raccontare un po di cose sulla vita del piccolo vitello:
Il modo in cui e allevato viene considerato crudele e inutile, degno dai campi di sterminazione della Germania hitleriana, e sicuramente lo e : Il piccolo vitello viene tolto dalla mamma poco tempo dopo la nascita, per poi venire ucciso a 14 settimane, nel frattempo viene lasciato nel buio in un posto stretto dove non si può ne girare ne sdraiare, la mancanza di movimento avendo per obiettivo di rendere la carne più tenera. Invece di avere la possibilità di bere il latte della mamma, gli viene dato un sostituto al latte, che non contiene i nutrienti di cui avrebbe bisogno per una crescita normale e naturale...Questa mancanza di nutriente fa che la carne e di quel colore rosa chiaro... Ma fa anche che il piccolo vitello viene dato larghe dosi di antibiotici...
Se volete saperne di più, per favore leggete l'articolo seguente:
http://www.britishmeat.com/veal.html
E guardatevi questo cartone animato.
http://www.noveal.org/forgetaboutit/index.htm
Il blog, diario del 21 secolo, o molto di piu?
Io, di blog, prima di scoprire quello di Julius, no ho visto pochi.
Per me il blog era un diario, e non capivo come uno potesse avere l'idea di mettersi a nudo davanti a tutti ...
Mi ricordo aver letto un articolo in un giornale femminile su quella donna americana che aveva comminciato un blog, parlava della sua vita quotidiana, del suo lavoro, dei suoi amici, insomma usava il blog in quanto diario, ma lo faceva con un certo talento, e dopo un po' aveva migliaia di lettori...Devo dire la verità, non ho neanche avuto la curiosità di andare a vedere il suo blog...Il suo blog era un po' il blog a forma di Big Brother, talento in più.
Poi, un po' di tempo dopo, mia sorella mi ha detto "mi sono creata un blog, ecco l'indirizzo, vai a vederlo, scrivimi dei commenti mi raccomando!". Mia sorella ha 50 anni, si occupa dei figli e della casa, e ha comprato il suo primo pc 5 anni fa. Ma che le prendeva adesso? Si metteva a scrivere il diario anche lei? Vado là e, sorpresa, (e anche sollievo devo dire), lei usava il blog come vetrina per tutti vestiti, cuscini e bambole che crea, appassionata di cucitura, voleva avere la possibilità di mostrare ad altri le sue opere!
Poi qualche mese fa, faccendo due chiacchere col figlio di un'amica su msn, lui mi dice, "guarda che mi son fatto un blog, lo vuoi vedere?". Guillaume ha solo 10 anni, e fiero della sua iniziativa, non si vergogna che altri possano leggere ciò che ha scritto? Io vado subito, conosco poco Guillaume, ma sono incuriosita da ciò che possa scrivere un bambino della sua età su un blog.
Niente diario, ma due cose essenzialmente: una dichiarazione d'amore alla sua fidanzatina Alexandra, sotto forma di numerose immagini, cuori, piccole poesie, e una lista di tutte le musiche che gli piacciono, con i link per i video, e poi tante foto di lui, i suoi amici e la sua famiglia. Io volevo vedere una foto di Alexandra, ma proprio lei non c'è!
Finalmente l'ultimo blog che ho avuto l'occasione di vedere era quello di Gerry McCann, magari il nome non vi è sconosciuto. Ascoltando la radio una mattina, il giornalista dice che ha"letto ieri l'ultima entrata nel blog di Gerry McCann e che...." L'ultima entrata nel blog di Gerry McCann? Gerry McCann ha un blog?? Nel esatto momento in cui mi faccio questa domanda, l'altro giornalista lo dice ad alta voce, "Gerry McCann ha un blog?" Si, Gerry McCann usa il website che hanno creato dopo la scomparsa della piccola Maddy, http://www.findmadeleine.com/, per scrivere un diario e dare le ultime notizie, e ringraziare tutti quelli che li sostengono nella loro lotta per ritrovare la piccola Maddy.
Adesso scopro il blog di Julius, encora un'altra forma di blog, questa volta il blog viene usato in quanto tribuna aperta a chi ha voglia di esprimere un'opinione su qualsiasi argomento.
Insomma, se ci penso bene adesso, il blog non e solo uno, ma ha tante forme diverse e vari obiettivi...diario, album foto, giornale.....
In questo nuovo secolo, abbiamo la possibilità di dividere i nostri pensieri più segreti col resto del mondo, pur rimanendo nell'anonimato, e questo è una delle tante contraddizioni della nostra epoca.
Buon viaggio "Gabibbo"
Il musicista dei Modena City Ramblers, Luca 'Gabibbo' Giacometti, 44 anni, genovese di nascita ma residente da sempre a Correggio, nel reggiano, è morto la scorsa notte in un incidente stradale.
Giacometti, 'Gabibbo' per gli amici, suonava oltre alla chitarra acustica altri strumenti a corde, come il bouzouki irlandese, il mandolino e il banjo. Buon viaggio hermano querido
e buon cammino ovunque tu vada
forse un giorno potremo incontrarci
di nuovo lungo la strada.
Video
sabato 6 ottobre 2007
Marcia della pace Perugia-Assisi
Sarà la Marcia dei diritti umani. Diritti che seguitano ad essere violati in tutto il pianeta nonostante siano ormai trascorsi quasi sessant’anni dalla proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Sarà una marcia contro l’anti-politica e contro la mala politica. Sarà una Marcia contro l’indifferenza che non dà pace.
Sarà intitolata alla giornalista Anna Politkovskaja uccisa il 7 ottobre 2006 sulla soglia di casa a Mosca, al reporter Ali Iman Shermarke ucciso l’11 agosto 2007 per le strade di Mogadiscio e a tutti i giornalisti e difensori dei diritti umani impegnati per la pace nel mondo.
Notizia da "La repubblica"
venerdì 5 ottobre 2007
"Natale a Natale"
“Natale a Natale” è una campagna di civiltà – sostengono i due conduttori del programma "Caterpillar" Cirri e Solibello – volta ad arginare il fenomeno consumistico del Natale al periodo che gli compete. Cioè a Natale, appunto - nel mese di dicembre.
Già a fine settembre sono comparse le prime pubblicità, decorazioni, babbi natale che tentano scalate. Non si può continuare così. Altrimenti avremo un effetto di natale permanente che non fa altro che distruggere questa "festa", che personalmente è una delle poche che mi piacciono e non perchè mi fanno i regali (anche perchè ormai da parecchio tempo non sono il più piccolo della "grande famiglia").
Io ho visto che a Riglione, vicino Pisa, avevano già addobbato le vie con le luci...era il 29 settembre!!!
Siete pregati di segnalare qualsiasi "abuso festivo", magari anche con foto.
martedì 2 ottobre 2007
libertà di informazione
Sicuramente avete sentito ciò che sta succedendo in Myanmar.
Quasi 300 mila le persone scese in strada in quella che un tempo si chiamava Birmania, la metà delle quali monaci buddisti, gli altri in gran parte studenti per protestare contro la giunta militare, che da 45 anni governa col pugno di ferro Myanmar.
"Le proteste hanno avuto inizio ad agosto, in risposta al brusco aumento del prezzo dei carburanti. I monaci buddisti, che hanno preso la guida delle proteste dopo che alcuni di loro erano stati feriti nella città di Pakokku, chiedono la riduzione del prezzo dei generi di prima necessità, il rilascio dei prigionieri politici e un processo di riconciliazione nazionale per risolvere le profonde divisioni politiche interne." fonte Amnesty International
Le violazioni dei diritti umani a Myanmar sono diffuse e sistematiche. Tra queste vi è l’utilizzo di bambini soldato e il ricorso ai lavori forzati. Inoltre, sono in vigore leggi che criminalizzano l’espressione pacifica del dissenso politico. La milizia birmana inoltre è affiancata da Cina che esorta ad affrontare “in modo adeguato” le manifestazioni di protesta. Questo probabilmente per paura che i tibetani, che sono sotto il controllo della Cina, prendano esempio e cerchino di ribellarsi.
Da qualche giorno il governo ha bloccato internet e qualsiasi altra forma di informazione.
I Telegiornali birmani dicono alla gente che qualsiasi altra notizia di una tv estera (BBC...) è falsa e che in realtà non sta succedendo nulla.
Quel che mi preoccupa di più in questa situazione è che ancora possano succedere cose del genere: riuscire a limitare la libertà di espressione e di informazione. Teoricamente alla prima avvisaglia di possibile censura (e qua siamo ben oltre all'avvisaglia) si dovrebbe sollevare un polverone al livello mondiale, invece...
Censurare internet, come d'altronde avviene in Cina, dovrebbe essere una cosa neanche pensabile.