L’uomo e’ soltanto un errore di Dio? Oppure Dio è soltanto un errore dell’uomo? - Friedrich W. Nietzsche
Le religioni sono come le lucciole: per splendere hanno bisogno delle tenebre - Arthur Schopenhauer
Puoi chiamare Dio in mille modi: Dio, Allah, Buddha, Geova, Yahvè, Ernesto…tanto non ti risponde. - Corrado Guzzanti
Non posso immaginare un dio che premi e punisca gli oggetti della sua creazione, i cui fini siano modellati sui nostri - un dio, in breve, che non è che un riflesso della fragilità umana. Ne posso credere che un individuo sopravviva alla morte del suo corpo, sebbene gli animi deboli nutrano tali opinioni per paura o per ridicolo egoismo. - Albert Einstein
Per te io sono un ateo. Ma per Dio, io sono la leale opposizione. - Woody Allen
Nessuno puo’ essere libero se costretto ad essere simile agli altri - Oscar Wilde
Se credo nella scienza? Tra il Papa e l’aria condizionata, scelgo l’aria condizionata - Woody Allen
domenica 22 marzo 2009
Citazioni utili per chi ambisce ad essere scomunicato
mercoledì 18 marzo 2009
sabato 14 marzo 2009
Prefazioni
Stai per cominciare a leggere un nuovo romanzo: Se una notte d'inverno un viaggiatore. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c'è sempre la televisione accesa. Dillo subito agli altri: << No, non voglio vedere la televisione!>> Alza la voce, se no non ti sentono![...] O se non vuoi dirlo; speriamo che ti lascino in pace.
Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull'amaca, se hai n'amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce. [...]
lunedì 9 marzo 2009
Davide Van De Sfroos: Akuaduulza
Oggi mi è venuto mente di scrivere due parole per descrivere la musica che ascolto. Parto da "Akuaduulza" di Davide Van De Sfroos...perchè è quello che stavo ascoltando mentre mi è venuto in mente questa cosa (cioè...pensavo a tutt'altro mentre studiavo :D ). Forse non è la migliore opera di Davide, ma è pur sempre una spanna sopra tanti album che girano in italia.
Album del 2005, popolato di magia, streghe, stregoneria, ombre, boschi, misteri, prostitute
I testi sono particolarmente amari e malinconici, dai toni tristi e nebbiosi, mentre le musiche sono particolarmente allegre e festose, quasi a voler contrastare le varie storie raccontate.
È uno di quegli album che vale essere ascoltato tutto di seguito.
Madame Falena
Musica dai ritmi indiavolati, con un non so ché di tzigano, con fisarmonica e battimani...
Musicalmente parlando è sicuramente tra le più allegre dell'intero album...mentre la storia è tutt'altro che allegra:
Parla di una donna seduta su una veranda, su una sedia che scricchiola come le sue ossa, faccia di coccodrillo e senza denti, e al tramonto suona sempre la stessa canzone (che neanche il diavolo la vuole più sentire) con il suo banjo con una sola corda...ricordandosi sempre la stessa scena:
c'era un prete, i testimoni, i fiori e la banda, ma lo sposo non c'era perchè la stava tradendo nel fienile.
Ora la donna si trova sempre "setàada giò in sta cazzo de 'na veranda", ancora vestita da sposa ed ha in mano il fucile, il suo anello è quel grilletto che ha infilato una volta sola, temporale di un secondo e mezzo ed un buco in un bel vestito (di quello che sarebbe dovuto essere il marito).
Canzone perfetta dal mio punto di vista.
Il paradiso dello scorpione
Sembra una canzone uscita da un saloon del vecchio western, batteria ed armonica.
Il paradiso dello scorpione è un bordello. Il protagonista deve essere un contrabbandiere che si rifugia dentro al bordello per fuggire (di fuori qualcuno mi cerca su un'Alfa con su scritto "finanza")
Caramadona (intercalare tipico, usato anche come invocazione)
chitarra acustica ed elettrica...tutto molto blues.
Un uomo sotto l'ombra di una magnolia, parla da solo. Non è ben chiaro chi sia: forse un contrabbandiere famoso, un soldato dimenticato....ma non fa molta differenza chi sia.
Viene invocata più volte la madonna "CaraMadona", senza chiedere però nulla in particolare, si lamenta di tutto e niente.
Akuaduulza (acqua dolce)
Dopo un intro che introduce il ritmo altanelenante di onde che vanno e vengono.
L'acqua in questione è per Davide, il lago di Como.
acqua dolce, acqua dolce che nessuno vuole berein cui le lavandaie ci lavano i panni sotto i riflessi delle montagne. Questo specchio d'acqua non cambierà mai ne con il sole che "gli frusta la schiena" ne con la luna "che si bagna i piedi". Un lago che ha una personalità per chi ci vive vicino.
El fantasma de ziu Gaetan
Una strumentazione molto gitana: sassi, scatole di latta ed altri oggetti improvvisati. oltre a chiatarra e violino.
La notte di ognissanti, arriva il fantasma di zio Gaetano con una sciabola in ogni mano che ha imbottigliato il cuore in questa casa prima di partire per la guerra, ma la bottiglia qualcuno l'ha bevuta e distrutta contro il muro. Gli hanno sparato quarantamila volte...la morte muoveva la falce ma lui abbassava la testa. Quando l'anima è molto distante è difficile che il corpo so spenga. Alla fine la morte ha stretto la sua morsa, ma il cuore non l'ha trovato e ora lui arriva di corsa.
Il ritornello non piacerà ai più. È estremamente ripetitivo e "gracchiante"....
Il libro del mago
Chitarra acustica.
"Scèndra, scìla e foemm, Abracadabra e incensi cul profoemm"
La prima canzone in cui iniziamo a trovare le "stregonerie", simboli, talismani e attività... ci introduce in un altro lato del suo mondo.
La canzone racconta di un mago anziano e un po’ fasullo che negli ultimi istanti della sua vita ricorda “quando avevo tredici anni, in braccia all’universo e non nella sua prigione”; tra Voodoo, Mandragora e Conte di Cagliostro “la gente vuole sapere cosa c’è nel destino, fissati con il domani e intanto il tempo gli sfugge dalle mani, e allora tutti dal Mago a rompere le palle, il mondo non gli va più bene e io devo cambiarlo, o fingere di farlo…”.
Rendersi conto che tutte le stregonerie in cui ci si è concentrati (laddove c'è inquietudine, buio...cioè paesini, campagna...) non servono più e forse non sono mai servite... forse era meglio bere quel bicchiere anziché stare ad osservare se era mezzo pieno o mezzo vuoto. Tutti fissati sul futuro ci si lascia scappare il tempo tra le mani.
"Quando ero più scemo ero molto più buono, in braccio all'universo e non nella sua prigione"
Shymmtakula
ballata con chitarra acustica, taburello e atmosfera "mistica".
Il ritmo della canzone è tipico della recitazione di una invocazione di un qualche potere a parte di uno sciamano.
Nona Lucia
Atmosfera country. Ballabile. Violino e fisarmonica.
Parla di nonna Lucia, la nonna strega che al sabato sera sera si veste di nero e fa il karaoke su al cimitero.
Occhio bambino che la nonna è una strega l'hanno vista scavare nel fuoco con le maniPreghiera delle quattro foglie
Occhio bambino che adesso vola via con un manico di scopa in mezzo alle gambe...
la chitarra acustica accompagna questa preghiera.
Continuiamo sulla strada della "magia". Ricorda la wicca.
Una invocazione da rivolgere ai quattro punti cardinali, pregando gli spiriti.
Vengono invocate 4 piante tipiche della zona di Como.
Fendin
Chitarra e tamburi incalzanti, basso, percussioni.
Inizia con un recitativo tipico degli sciamani.
Musicalmente perfetta.
La leggenda racconta che nel paese di Torno viveva Defendente (in dialetto Fendin), barcaiolo e calzolaio. Si diceva che i calzolai fossero in combutta col diavolo. Fendin, forse anche per tirchieria (bisiognava pagare un tributo in sale) non ha fatto benedire la barca. E così la sua barca divenne il vascello delle streghe del paese che si recavano ai Sabbah (di nascosto): di fatto Fendin trovava la barca in posto diverso o legata con un nodo diverso da come l'aveva lasciata.
Da brividi il pezzo recitato, con una splendida voce femminile:
Il corvo
portami il sacco del buio rubato dai cieli in cammino
svelami il trucco per muovere il dado in tutte le stelle
coprimi l'occhio se draghi e zanzare mi voglion ferire
svita dal sogno quel che mi serve per poi proseguire
Chitarra elettrica e acustica. Lenta.
Davide è il corvo, solo il corvo che canta, nient'altro, non causa, non fato, non giudice, non soldato.
Voce, ovviamente, molto gracchiante.
Rosa Nera
la storia di una chitarra che passa di mano in mano diventa un inno pacifista.
È passata di mano in mano da Garcia Lorca a Joyce a zingari e gitani a Bob Dylan, fino a ricevere un colpo di rivoltella in Algeria. Attorno a quel buoco viene disegnata la rosa nera del titolo.
dove prima c'era un buco, gli ho intarsiato una rosa neraSi conclude con la frase, ripetuta ben tre volte:
El Baronsolo chi spara a una chitarra non ha diritto a una canzone
Canzone per tirare il fiato...molto orecchiabile.
Il prigioniero e la tramontana.
La chiosa del CD di Davide. Poesia acustica, utile in questi tempi di discussioni sulla pena di morte.
[...] Ogni clessidra sogna di perdere la sabbia in un deserto...
P.S. Mi son dimenticato di far notare che il 90% delle canzoni (non solo di questo cd) di Davide è in rima (o in assonanza), ma la cosa fenomenale è che nessuno se ne accorge. La cosa secondo me è positiva, perché significa che la rima non è forzata e cercata ad ogni costo, ma piuttosto si amalgama bene con il resto del testo.