Sei ragazzi, ciechi dalla nascita, stavano lavando l’elefante del padre. Quello che lavava la coda concluse che l’ elefante somigliava a una corda. Un altro che lavava le gambe disse che l’elefante era simile a quattro colonne. Il terzo figlio precisò: ”Siete entrambi in errore. L’elefante è simile a due ventagli che oscillano avanti e indietro”. Aveva lavato le orecchie. Un altro osservò :”Niente affatto! L’elefante è simile a un muro massiccio”. Questi aveva lavato i fianchi dell’animale. Il quinto figlio, che aveva lavato le zanne, era convinto che l’elefante fosse un paio d’ossa. Alla fine, l’ultimo dei ragazzi ciechi disse: “Devo proprio dirvi che siete tutti in errore. L’elefante è simile a un grosso serpente”. Lui aveva lavato la proboscide. La discussione dei ragazzi continuò animatamente, certo com’era ciascuno di sapere la verità sull’ elefante. Il padre vide i figli che litigavano e ne domandò il motivo. Dopo averglielo spiegato, chiesero il suo giudizio: “Chi di noi ha ragione?” Il padre rispose: “Miei cari figlioli, avete tutti ragione e tutti torto. L’ elefante è simile non ad una, ma a tutte le varie cose che avete descritto. Non avete tenuto conto che ciascuna di esse è soltanto una parte dell’ elefante intero”.
Sri Daya Mata, in “Soltanto amore”
0 punti di vista:
Posta un commento